02 Marzo 2005 :
la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale la pena di morte nei confronti di persone condannate per crimini commessi quando avevano meno di 18 anni. Con 5 voti contro 4, la Corte ha stabilito che l’esecuzione di minorenni è una pena crudele ed inusuale e per questo incostituzionale; la decisione ha effetto immediato per circa 70 detenuti nei bracci della morte degli Stati Uniti. Sui 50 Stati della Federazione, sono 19 quelli che hanno finora ammesso le esecuzioni di minori. Sulla storica decisione il Segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia ha dichiarato: “Una decisione importante che allinea gli Stati Uniti al diritto internazionale ed apre una breccia nel sistema americano della pena di morte. Ora rimane solo l’Iran e una manciata di paesi totalitari e illiberali a prevedere una pratica, quella della pena di morte nei confronti dei minori, vietata dai patti internazionali sui diritti umani. Questo cambiamento dimostra anche che gli USA, grazie al sistema di garanzie costituzionali e non solo alla sua opinione pubblica, possono e sanno voltare pagina anche su un tema come quello della pena di morte sul quale in questi anni l’antiamericanismo si è esercitato con veemenza e ora perde un suo cavallo di battaglia. La democrazia americana ha dimostrato ancora una volta di avere gli anticorpi per superare anche i propri limiti. Dopo questa conquista civile, la nuova frontiera dell’abolizionismo in America è ora la moratoria delle esecuzioni capitali, in vista dell’abolizione definitiva della pena di morte."(Fonti: Reuters, 01/03/2005)