03 Agosto 2018 :
Usava i delitti che aveva commesso come fonte di ispirazione per i suoi romanzi. Per questo lo scrittore cinese Liu Yongbiao è stato condannato a morte.
Membro dell’Associazione nazionale degli autori con un libro diventato una serie tv, non aveva opposto resistenza quando un anno fa la polizia era andata a prenderlo a casa sua. Anzi era quasi sollevato: «Vi stavo aspettando da tanto» aveva detto agli agenti, confessando quel segreto che conservava da oltre 20 anni: la strage commessa nel 1995 con un compaesano, un tale Wang, imprenditore di 64 anni, anche lui ora condannato a morte. I due erano a corto di soldi, riportano le cronache, e avrebbero fatto irruzione in una pensione di Huzhou, nella provincia meridionale dello Zhejiang, a oltre 300 chilometri da casa loro, nella contea di Nanling in Anhui.
Un furto degenerato in strage: forse non è stato premeditato l’omicidio della coppia di proprietari della locanda, del nipote e di uno degli ospiti, colpiti alla testa con un oggetto contundente. Gli inquirenti sono risaliti a Liu esaminando le tracce di Dna su una sigaretta lasciata sulla scena del crimine.
Lui stesso ha ammesso di essersi ispirato a questi delitti per i sanguinosi dettagli presenti in alcuni suoi libri.