30 Dicembre 2016 :
due ex condannati a morte, Tyrone Moore e James Dennis, ottengono condanne molto minori.Tyrone Moore, 62 anni, nero, oggi ha accettato un accordo con la pubblica accusa, un accordo che viene chiamato “no contest”, in cui l’imputato accetta l’imputazione (in questo caso omicidio di 3° grado) ma al tempo stesso non si dichiara colpevole.
In cambio di questo accordo Moore è stato condannato a “non più di 20 anni”, e il giudice Michael T. Vough della Luzerne County ne ha disposto l’immediata scarcerazione in considerazione dei 34 anni già scontati, 22 dei quali nel braccio della morte.
In realtà il giudice Vough ritiene che la scarcerazione tarderà alcuni giorni a seguiti di adempimenti burocratici indispensabili.
Moore era stato condannato a morte nel 1983 con l’accusa di aver ucciso, nel corso di una rapina il 1° ottobre 1982, Nicholas Romanchick.
La condanna a morte venne annullata nel 2000, e al termine della ripetizione della fase di sentenza sostituita con un ergastolo senza condizionale. Da allora Moore ha continuato a insistere sulla propria innocenza, e il 27 agosto 2014 il giudice federale Christopher C. Conner annullò il verdetto di colpevolezza per comportamento improprio della pubblica accusa, e per inadeguata assistenza legale, compreso il non aver fatto testimoniare in aula un coimputato che ammetteva il reato ma dichiarava che Moore non fosse coinvolto.
James Dennis, 48 anni, nero, ha anche lui raggiunto un accordo “no contest” per omicidio di 3° grado, in cambio della quale è stato condannato a 20 anni. Prima di essere rilasciato deve però ottenere la condizionale per una condanna per rapina non collegata al caso di omicidio.
Dennis venne condannato a morte nel 1992 con l’accusa di aver ucciso, nell’ottobre 1991, durante una rapina, Chedell Williams, 17 anni.
La condanna venne annullata il 21 agosto 2013 da un giudice federale, e l’annullamento venne confermato il 23 agosto 2016 dalla Corte d’Appello del Terzo Circuito.
Gli annullamenti furono motivati con comportamenti impropri da parte della pubblica accusa che nascose elementi favorevoli alla difesa, al punto che nelle sentenze Dennis venne definito “probabilmente innocente”.
Da allora Dennis continua a definirsi innocente, ma oggi il suo difensore, Karl Schwartz, ha spiegato che l’accordo è stato accettato per abbreviare la procedura, che altrimenti avrebbe potuto prolungare la detenzione ancora di alcuni anni.