PENA DI MORTE. ZAMPARUTTI, BENE LA RATIFICA DEL 13° PROTOCOLLO MA SERVE IMPEGNO PER RAFFORZARE RISOLUZIONE ONU

Elisabetta Zamparutti

25 Settembre 2008 :

sulla ratifica da parte della Camera dei Deputati del 13° Protocollo alla Convenzione europea per la protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, Elisabetta Zamparutti, deputata radicale-Partito Democratico, ha dichiarato:
“Il voto di oggi è il punto terminale di una lunga evoluzione della cultura europea e la ratifica del 13° Protocollo è perfettamente conforme alle disposizioni dell'ordinamento giuridico italiano che già escludevano la pena di morte per reati militari.
Dopo il successo conseguito lo scorso 18 dicembre con l’approvazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, spetta in primis, al nostro Paese la responsabilità morale e politica di un impegno per il rafforzamento e l’attuazione dei contenuti della risoluzione.
Tenuto conto che, come espressamente prevede la risoluzione approvata nel dicembre scorso, il punto è già all’ordine del giorno della Assemblea Generale che si è appena aperta a New York, abbiamo voluto, come Radicali, chiedere durante il dibattito parlamentare un impegno dell’attuale Governo su due punti.
Il primo è un punto di sostanza con cui la nuova risoluzione può essere davvero politicamente rafforzata: l’abolizione del segreto di Stato sulla pena di morte. Perché molti Paesi, per lo più autoritari, non forniscono informazioni sulla sua applicazione, e la mancanza di informazione dell’opinione pubblica al riguardo è anche causa diretta di un maggior numero di esecuzioni.
Il secondo, che la nuova risoluzione preveda la figura di un Inviato Speciale del Segretario Generale, che abbia il compito non solo di monitorare la situazione, ma anche di favorire e accelerare i processi interni ai vari Paesi volti a soddisfare la richiesta delle Nazioni Unite di moratoria delle esecuzioni oltre che di una maggiore trasparenza nel sistema della pena capitale.”
 

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