PENA DI MORTE. PANNELLA, MORATORIA GRANDE VITTORIA SU FONDAMENTALISMO ABOLIZIONISTA

La discussione sulla moratoria in Terza Commissione Onu

16 Novembre 2007 :

"Abbiamo scelto l’obiettivo della moratoria perche' esigere l'abolizione della pena di morte tout court sarebbe stato inutile”, ha spiegato il leader radicale Marco Pannella in una conferenza stampa convocata all’indomani dell’approvazione da parte della Terza Commissione Onu della moratoria sulla pena di morte.
“Chi ha impedito per tanti anni il raggiungimento di questo obiettivo e' stata l'Europa, infatti un'altra moratoria proposta nel '94 non e' passata all'Onu per soli 8 voti, grazie all'astensione di ben 20 paesi europei”, ha ricordato Pannella. “Ieri la moratoria e' passata anche perche' abbiamo ricompattato il fronte, infatti i 27 membri dell'Ue hanno votato compatti a favore".
"Un altro fattore che ha dato grande impulso alla nostra campagna - ha continuato Pannella - e' stata l'esecuzione di Saddam Hussein che noi abbiamo tentato di impedire. Ieri e' stata un grande successo e la vittoria definitiva e' alle porte. Da adesso abbiamo un obbiettivo preciso: porre in tutte le sedi internazionali la questione del rispetto da parte degli Stati di quei diritti naturali storicamente acquisiti e spesso scritti nelle leggi dei Paesi, ma non rispettate. E' stata la vittoria del buon senso contro l'imbecillita' intollerante dell'abolizionismo". 'A questo scopo - ha continuato il leader radicale - stiamo organizzando in coincidenza con le Olimpiadi in Cina, il primo Satyagraha mondiale per la pace. Come e' proprio delle lotte non violente il Satyagraha sara' non contro qualcosa, ma per qualcosa. Cosi' come con la moratoria sulla pena di morte noi non eravamo contro di essa, ma perche' lo Stato cessasse di essere testimone della perversione secondo cui la vita si difende dando la morte'.
Per Rita Bernardini, segretario di Radicali Italiani, 'l'attenzione dei mezzi di informazione sulla vicenda della moratoria sulla pena di morte, che vede protagonista l'Italia, e' stata veramente deludente”.
”Ora abbiamo davanti un tragitto di un mese e sarebbe importante, per il successo dell'iniziativa, che gli italiani siano informati costantemente di quello che avviene'.
'Nel condurre questa battaglia - ha sottolineato Bernardini - noi Radicali abbiamo sempre agito perche' ci fosse il coinvolgimento della societa' civile e la trasparenza di quello che avviene tra le diplomazie'.
Per Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino e deputato radicale della Rosa nel Pugno, ‘quello di ieri e' un grande risultato'.
'Ma aspettiamo -avverte cauto D'Elia- la decisione dell'Assemblea Generale per festeggiare. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questa campagna di civilta', a cominciare da Marco Pannella che, con il suo sciopero della sete iniziato dopo l'esecuzione di Saddam Hussein, ha dato un grande impulso al progetto. Hussein ha infatti rappresentato il simbolo del Caino, del tiranno assassino. La nostra campagna ha avuto anche degli effetti in sede Onu - ha proseguito D'Elia - Infatti, molti paesi arabi ieri si sono astenuti, contravvenendo alle indicazioni della Comunita' Islamica che premeva per un voto contrario. 99 su 192 vuol dire maggioranza assoluta, e' veramente un grande risultato. E' stato sconfitto il 'partito dell'anno del mai' che premeva per l'abolizione diretta, impossibile da far passare all'Onu''.
'La vittoria -prosegue D'Elia- e' stata ottenuta con il contributo decisivo di diversi paesi africani e sudamericani, non e' stata una mozione solo europea. Voglio ringraziare inoltre lo staff della Farnesina e la squadra di diplomatici italiani che hanno collaborato con noi soprattutto in quest'ultimo anno e mezzo.
Voglio chiudere con una valutazione politica - ha detto D'Elia - sono molto soddisfatto che gli emendamenti proposti ieri che equiparavano la pena di morte all'aborto siano stati respinti. Noi ci opponiamo al fatto che uno stato possa disporre della vita dei suoi cittadini, e non alla libera scelta individuale di una persona di abortire". Uno dei risultati politici principali emersi dalla votazione, ha infine sottolineato l'esponente radicale, "e' stato il superamento del concetto ottocentesco di sovranita' nazionale", per cui "da oggi le questioni legate ai diritti umani dovranno riguardare formalmente anche la comunita' internazionale e non potranno essere 'risolte' in casa".
 

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