28 Dicembre 2006 :
''Lo dico in italiano, usando un verbo italiano: viva Saddam, Saddam viva. E con lui vivano le speranze: non offriamo alla guerra un'occasione splendida per trionfare ed abbattere le speranze di civilta'''. Marco Pannella, al secondo giorno di sciopero della sete e della fame affinché il Governo Italiano si impegni subito e seriamente per scongiurare l’esecuzione immediata di Saddam Hussein, attacca quanti, nel governo, ''non fanno neanche un cenno su questo, nemmeno con un usciere...''.Al fianco di una gigantografia dell'ex dittatore iracheno ritratto con sotto la scritta “E' omicidio uccidere un omicida? Nessuno tocchi Saddam”, Pannella dice: ''Un conto e' prendere una
posizione, un conto e' combattere una battaglia, come faccio io. Lo dico al carissimo amico Fausto Bertinotti, che e' favoloso nel prendere posizioni''.
''Con la nostra campagna 'Iraq libero' avevamo pressoche' convinto Saddam ad accettare l'esilio
- aggiunge - insomma, avevamo trovato la soluzione. Ma l'intervento bellico fu accelerato forse proprio per questo e anche all'epoca il governo fu sordo, Berlusconi e Violante fecero la stessa battuta: 'Ottima l'idea dell'esilio per Saddam, bisognerebbe che fosse d'accordo anche lui'''.
''L'assassinio di un dittatore non e' un contributo alla democrazia e alla pace, ma - dice Pannella - e' un atto barbaro di incivilta', una scelta ottusa. La pena di morte e' un vero e proprio tumore da estirpare''.
''Mentre tutti intorno dicono 'Sta per scoppiare la guerra', io dico 'Puo' cominciare la pace'. Con questa mia battaglia - spiega - oggi giochiamo all'impossibile, cioe' a far trionfare la vita, contro il probabile, cioe' l'assassinio di Saddam''.
Pannella, poi, inoltra la sua 'richiesta' al governo, a cui chiede di essere ''accreditato'' come interlocutore in Iraq: ''Oggi ho sentito dire dalla maggioranza che evitare la morte di Saddam e' anche un loro obiettivo, oltre che dell'Europa. Forse posso dargli una mano: non chiedo aerei militari e nemmeno un posto in business, cosa forse non apprezzata in un regime ladro di verita' e di denaro''.
Da parte sua, il deputato della Rosa nel Pugno e segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio
D'Elia, ha dichiarato: ''L'esecuzione di Saddam sarebbe un grave errore politico: darebbe alla guerriglia sunnita un martire, un mito. Non vorremmo vedere in futuro magliette alla 'Che Guevara' addosso ai giovani arabi''.
''Uccidendo Saddam – aggiunge D’Elia - si pregiudicherebbe la creazione di uno stato di diritto in Iraq. Chiediamo al governo di affidare un incarico straordinario a Marco Pannella per questa sua nuova campagna''.