PAKISTAN: GIOVANE CRISTIANO CONDANNATO A MORTE PER BLASFEMIA

11 Luglio 2024 :

Con sentenza pubblicata il 1° luglio 2024, il tribunale antiterrorismo di Sahiwal, in Pakistan, ha condannato a morte il giovane cristiano Ehsan Shan per aver presumibilmente diffuso un post blasfemo sui social media, individuato come la causa delle violenze scoppiate a Jaranwala il 16 agosto del 2023.
La sentenza prevede che il giovane sconti prima una pena detentiva di complessivi 22 anni e paghi una multa di un milione di rupie.
Il giovane è stato accusato di aver condiviso sul social media TikTok contenuti blasfemi, considerati all'origine della violenza avvenuta a Jaranwala nell'agosto 2023. Allora, in seguito alle accuse di profanazione del Sacro Corano, una folla di militanti distrusse e diede alle fiamme dozzine di case cristiane e circa 26 chiese nel quartiere cristiano della città del Punjab.
Basandosi sui rapporti dell'intelligence, la polizia ha arrestato alcune persone accusate di blasfemia tre giorni dopo la violenza. Secondo la polizia, il giovane non ha prodotto e confezionato egli stesso il contenuto blasfemo, ma lo ha condiviso, facendolo diventare virale.
Secondo esponenti della locale comunità cristiana, il giovane è "un capro espiatorio", mentre restano impuniti quanti hanno attaccato e bruciato chiese e case cristiane.  
Nel febbraio scorso la Corte Suprema del Pakistan ha infatti respinto il rapporto della procura competente sulla violenza di massa avvenuta a Jaranwala.
La Corte Suprema aveva descritto il rapporto presentato dall'ufficio del procuratore generale della provincia del Punjab, come "gravemente carente", privo di informazioni rilevanti e dettagli sugli arresti.
In un'udienza davanti alla Corte Suprema, un ufficiale giudiziario del Punjab ha affermato che dopo 304 arresti, solo 22 denunce erano state registrate e solo 18 accuse sono state formalizzate. Per questo la Corte ha poi ordinato che fosse presentato un nuovo rapporto.
"Ora si è verificata una grave ingiustizia. Il verdetto contro Ehsan Shan simboleggia la morte virtuale di tutti i cristiani in Pakistan oggi. Per la violenza e la distruzione avvenute a Jaranwala viene individuato un solo colpevole, che è un cristiano", nota la Ong "Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement" (CLAAS).
Il caso riaccende il dibattito sulla legge di blasfemia e le sue implicazioni, riportando l’attenzione sull’urgente necessità di riforme della normativa. La legge viene spesso utilizzata in modo improprio per regolare i conti personali. Sono numerosi casi in cui individui cristiani, indù, musulmani e ahmadi sono falsamente accusati e imprigionati, mentre semplici accuse possono portare a violenza di massa ed esecuzioni extragiudiziali.

 

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