PAKISTAN: CONDANNA A MORTE CONFERMATA DALL’ALTA CORTE DI SINDH

18 Aprile 2023 :

L'Alta Corte di Sindh, in Pakistan, il 5 aprile 2023 ha confermato la condanna a morte emessa da tribunale di primo grado nei confronti di un uomo in un caso di duplice omicidio.
Il tribunale aveva condannato a morte Mohammad Qasim nel gennaio 2020 per aver ucciso Mohammad Farooq e suo nipote Mohammad Haris, a seguito di una disputa avvenuta nel novembre 2019 ad Abdullah Memon Goth, nell’area di competenza della stazione di polizia di Shah Latif.
Il condannato, tramite il suo difensore, aveva impugnato la condanna capitale davanti all’Alta Corte.
Dopo aver ascoltato entrambe le parti ed esaminato verbale e procedure del caso, il collegio presieduto dal giudice Mohammad Karim Khan Agha ha respinto l'appello e confermato la pena capitale.
L’appello si limitava a chiedere una riduzione della pena all'ergastolo, sulla base del fatto che l'accusa non potesse stabilire alcun movente per le uccisioni.
Il collegio ha osservato che due o tre mesi prima delle uccisioni, l’appellante ha estratto una pistola durante un alterco poiché sospettava che un parente delle vittime avesse rubato il suo router Wi-Fi.
L’intervento dei residenti della zona risolse il problema e lo stesso Qasim fu denunciato alla polizia.
Secondo il collegio, l’accusa ha dimostrato che gli omicidi sono legati a una disputa sul router Wi-Fi.
Il collegio ha anche affermato che l’appellante è stato denunciato per aver sparato a entrambe le vittime, che c'era un testimone oculare e che le sue dichiarazioni sono state ritenute attendibili, con prove documentali a sostegno delle affermazioni.
Due persone innocenti sono state uccise per una piccola lite davanti alla loro casa, in pieno giorno, alla presenza dei loro parenti, ha aggiunto il collegio.
Il collegio ha infine affermato che, sulla base dei fatti e delle circostanze particolari del caso, l’appellante non merita alcuna clemenza nella condanna, tanto più che non vi sono circostanze attenuanti ma solo aggravanti. La conferma della condanna capitale ha un valore deterrente più appropriato per scoraggiare crimini così brutali.

 

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