23 Ottobre 2025 :
Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Afghanistan, Richard Bennett, il 22 ottobre 2025 ha condannato l'ultima esecuzione pubblica praticata dai Talebani, chiedendo la fine immediata dell'uso della pena di morte, che ha definito come "crudele, disumana e degradante".
In una dichiarazione, Bennett ha affermato che i Talebani utilizzano deliberatamente le esecuzioni pubbliche e altre "punizioni crudeli" come strumento per controllare la popolazione e diffondere paura.
"L'applicazione della pena di morte ovunque è profondamente preoccupante", ha affermato Bennett.
"Nel contesto dell'Afghanistan, dove il sistema giudiziario controllato dai Talebani è privo di qualsiasi parvenza di indipendenza o giusto processo, è particolarmente allarmante".
Bennett ha esortato le autorità talebane a sospendere immediatamente tutte le esecuzioni e a istituire una moratoria sulla pena di morte, definendola un primo passo cruciale verso la completa abolizione.
L'ultima esecuzione, praticata il 16 ottobre in uno stadio nella provincia di Badghis, ha riguardato un uomo condannato per omicidio. La Corte Suprema dei Talebani ha dichiarato che l'uomo aveva sparato a un altro uomo e a una donna, e l'esecuzione è stata approvata dal leader supremo dei Talebani Hibatullah Akhundzada.
Si è trattato dell'undicesima esecuzione pubblica compiuta dai Talebani dal loro ritorno al potere nel 2021. Le precedenti esecuzioni hanno avuto luogo nelle province di Farah, Ghazni, Laghman, Jowzjan, Badghis e Nimruz, spesso davanti a centinaia di spettatori.
Anche l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, e diverse organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l'uso della pena di morte da parte dei Talebani, sottolineando che le esecuzioni pubbliche violano il diritto internazionale e il diritto fondamentale alla vita.
"Le esecuzioni pubbliche violano il diritto internazionale e, più in generale, la pena di morte è incompatibile con il diritto fondamentale alla vita", ha affermato Türk, esortando i Talebani ad adottare misure concrete per l'abolizione della pena capitale. Dal loro ritorno al potere, i Talebani hanno anche pubblicamente frustato centinaia di persone, tra cui donne e persone LGBTQ+, sulla base di varie accuse. Nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, di gruppi internazionali per i diritti umani e di attivisti, i Talebani continuano a eseguire queste pratiche, sostenendo di applicare la Sharia in tutto l'Afghanistan.
I gruppi per i diritti umani hanno esortato la comunità internazionale a intensificare la pressione sui Talebani affinché pongano fine a quelle che descrivono come "palesi" violazioni dei diritti umani e garantiscano il rispetto delle garanzie internazionali in Afghanistan.