02 Settembre 2008 :
il portavoce dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha espresso forte preoccupazione per il recente aumento delle impiccagioni in Iran, chiedendo alla Repubblica Islamica di sospendere tutte le esecuzioni di persone condannate per crimini commessi da minorenni.A proposito di Mohammad Fadaaee e Amir Amrollahi, due uomini che rischiano l’imminente esecuzione per omicidi commessi da minorenni, il portavoce Onu Rupert Colville ha chiesto a Teheran “di fermare entrambe le esecuzioni nel rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’Iran e di non emettere più condanne capitali nei confronti di minori”.
Sono già 220 le persone messe a morte in Iran dall’inizio dell’anno, compresi sei minorenni, ha reso noto Colville, sottolineando come la Repubblica Islamica abbia ratificato il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo, che vietano l’esecuzione di persone che avevano meno di 18 anni all’epoca del reato.
Da parte sua, Teheran sostiene di non violare i diritti umani, accusando l’Occidente di ipocrisia e di adottare due pesi e due misure.