14 Dicembre 2016 :
la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso di Romell Broom, che chiedeva che lo stato non fosse autorizzato a tentare per la seconda volta di giustiziarlo.Broom fu portato nella camera della morte il 15 settembre 2009.
Broom, oggi 60 anni, nero, venne legato al lettino dell’esecuzione, e per 18 volte gli addetti gli inserirono aghi nelle braccia e nelle gambe alla ricerca di una vena idonea.
L’esecuzione venne sospesa dopo 2 ore di tentativi. Da allora i difensori di Broom sostengono che ripetere l’esecuzione equivarrebbe ad un episodio di tortura. Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato quanto già deciso dalla Corte Suprema dell’Ohio, e cioè che lo Stato può procedere con un nuovo tentativo di esecuzione. Questo perché, secondo la maggioranza dei giudici, il primo episodio non può essere definito una “esecuzione fallita” in quanto il tentativo si è fermato al solo inserimento degli aghi, e non c’è stata nessuna immissione in circolo dei farmaci letali.
Broom è solo il 2° detenuto per sopravvivere una esecuzione nella storia degli Stati Uniti.
Nel 1947, la Louisiana uccise con la sedia elettrica Willie Francis, 18 anni, un anno dopo che una sedia elettrica impropriamente preparata non aveva funzionato adeguatamente.
Nel caso di Francis la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva autorizzato la 2° esecuzione con un voto 5-4.
Broom è stato condannato a morte per aver stuprato e ucciso la 14enne Tryna Middleton nel 1984.
I giudici Stephen Breyer e Elena Kagan sono i due che hanno votato in dissenso, ritenendo che “il tentativo di esecuzione è avvenuta in circostanze particolarmente crudeli e inusuali".
Nonostante la sentenza, una 2a esecuzione non è verosimile che avvenga prima di alcuni anni.
Per Broom non è stata fissata una nuova data di esecuzione, altre esecuzioni sono già in programma, e inoltre ci sono molte incertezze sul sistema di approvvigionamento dei farmaci letali. La avvocato di Broom, Adele Shank ha definito la decisione della Corte “un'occasione persa”.
Altre volte la Corte Suprema aveva respinto ricorsi su esecuzioni difettose. Ma fino ad oggi erano tutti casi “post mortem”, in cui, seppure dopo una esecuzione difettosa, i condannati erano morti. Questa sarebbe stata una occasione importante, visto che il condannato era sopravvissuto, perché la Corte prendesse una posizione. "Qui la Corte ha avuto l'opportunità di affrontare un caso in cui vi era una persona viva che rivendicava i propri diritti costituzionali", ha detto Shank. "Quindi è molto deludente che questa opportunità unica non sia stata accettata”.
Ohioans to Stop Executions, la più grande organizzazione contro la pena di morte dello Stato, ha rinnovato il suo appello al governatore repubblicano John Kasich di concedere clemenza a Broom.