21 Settembre 2006 :
Per Marco Pannella, Presidente di Nessuno tocchi Caino, Sergio D’Elia, Segretario e deputato della Rosa nel Pugno ed Elisabetta Zamparutti, tesoriere, l’affermazione “Noi siamo contrari alla pena di morte” contenuta nel discorso del Premier Romano Prodi all’Assemblea Generale dell’ONU è il modo in cui il Governo si prepara a fare peggio di quanto il Governo Berlusconi aveva fatto nel 2003.“Le poche e sciatte parole usate dal Premier dimostrano che il Governo è sul punto di riuscire nuovamente ad impedire, con atti omissivi e dilatori, la conquista di un risultato di portata storica, quello di un pronunciamento dell’Assemblea Generale dell’ONU a favore della moratoria universale delle esecuzioni e l’abolizione della pena di morte” hanno detto i rappresentanti dell’associazione. “Nonostante i chiari ed ormai inequivocabili dati che dimostrano come un simile testo sarebbe approvato con una schiacciante maggioranza (tra i 95 e 107 voti a favore e solo tra i 61 e i 68 voti contrari) l’Italia, nuovamente, sta cercando il consenso, che non c’è, dell’Unione Europea, disattendendo in questo modo l’impegno che il Governo italiano aveva assunto di fronte al Parlamento lo scorso 27 luglio. Oggi più che mai, in una tema così rilevante, occorre evitare di caratterizzare l’iniziativa come europea ed occidentale e cercare invece di costruire alleanze con paesi rappresentativi di tutti i continenti.”