08 Settembre 2021 :
Il Ministro degli Interni nigeriano Rauf Aregbesola il 23 luglio 2021 ha esortato i governatori statali a firmare le condanne a morte dei 3.008 detenuti che nel Paese sono in attesa di esecuzione.
Ha chiesto ai governatori di firmare gli ordini di esecuzione in particolare per i condannati che hanno esaurito gli appelli, come parte delle misure per decongestionare le prigioni a livello nazionale.
Aregbesola, che è intervenuto a Osogbo all'inaugurazione della sede del Comando nello Stato di Osun del Servizio di Correzione della Nigeria, ha sottolineato la necessità di chiudere i casi che coinvolgono i detenuti.
Il ministro ha citato tre strade per decongestionare le carceri, affermando che i governatori potrebbero accelerare la giustizia, poiché molti detenuti si trovano in carcere da più tempo rispetto alla pena massima prevista per i loro reati.
Il ministro ha riconosciuto questa circostanza come errore giudiziario.
Aregbesola ha anche esortato gli Stati a condividere lo sforzo di decongestionare le strutture carcerarie costruendo centri di detenzione.
Ha detto che tutto ciò che gli Stati devono fare è costruire le strutture secondo le specifiche e mettere da parte fondi per il mantenimento dei detenuti, mentre il Servizio di Correzione fornisce il personale per gestire le strutture.
Ha detto il Ministro: “La terza via è che i governatori statali facciano il necessario in relazione ai condannati a morte. Ci sono attualmente 3.008 condannati che aspettano di essere giustiziati nelle nostre strutture di custodia. Si tratta di 2.952 uomini e 56 donne.
“Nei casi in cui gli appelli sono stati esauriti e i prigionieri non impugnano più le loro condanne, lo Stato dovrebbe andare avanti facendo il necessario per chiudere i loro casi; in secondo luogo dovrebbe liberare altri detenuti per motivi umanitari, specialmente quelli che sono diventati vecchi per il lungo periodo di detenzione, i malati terminali e coloro che si sono ravveduti e hanno tenuto un comportamento eccezionalmente buono; e infine commutare le condanne di altri in ergastolo o in una specifica pena detentiva”.