NIGERIA: GOVERNO RESPINGE LE CRITICHE PER LE IMPICCAGIONI

Il ministro degli Esteri nigeriano Olugbenga Ashiru

03 Luglio 2013 :

la Nigeria ha affermato che non cambierà la sua posizione sulla pena di morte, che è consentita dalla Costituzione, sull’onda delle critiche di alcuni gruppi per i diritti umani e di alcune nazioni occidentali.
Il ministro degli Affari esteri Olugbenga Ashiru ha definito paradossale che il codice penale della Nigeria oggi criticato sia stato in realtà tramandato dalla Gran Bretagna, Paese suo colonizzatore. Ashiru si è espresso il 28 giugno ad Abuja, dopo la cerimonia di apertura del forum sul Secondo Ciclo di Revisione Periodica Universale della Nigeria. Ashiru ha sostenuto che il governatore dello Stato di Edo, Adams Oshiomhole, abbia agito nell'ambito delle sue responsabilità costituzionali firmando i mandati di esecuzione per gli uomini i cui crimini, ha detto, sono stati atroci e disumani.
Oshiomhole la scorsa settimana ha approvato l'esecuzione di quattro detenuti nel braccio della morte, pochi giorni dopo l’invito rivolto dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan ai governatori affinché firmassero gli ordini di esecuzione per i condannati a morte nei rispettivi Stati.
Le esecuzioni hanno provocato l’indignazione di gruppi per la difesa dei diritti umani e di alcune nazioni tra cui Gran Bretagna, con le condanne più dure provenienti da Amnesty International e Human Rights Watch. Ashiru ha spiegato che nonostante una moratoria informale sulle esecuzioni, tutte le clausole della Costituzione restano in vigore fino a quando la Costituzione non viene emendata.
"La Costituzione è suprema ed il codice penale che seguiamo ci è stato tramandato dalle potenze coloniali dell'epoca. Quindi, fino a quando Costituzione e codici non vengono rivisti, non c'è niente da fare. Il governatore ha agito nell'ambito dei suoi poteri costituzionali," ha concluso.
 

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