09 Luglio 2020 :
Un'Alta Corte dello stato nigeriano di Osun, riunitasi a Ile-Ife, il 7 luglio 2020 ha condannato all’impiccagione un uomo di 37 anni, Ogunyemi Oluleke, riconoscendolo colpevole di omicidio.
Oluleke era stato accusato il 6 marzo 2013 di omicidio e cospirazione per commettere omicidio in violazione delle Sezioni 319 e 324 del Codice penale, Leggi dello Stato di Osun.
I crimini sarebbero stati commessi nelle aree di Iredunmi e Oketase a Ile-Ife, la mattina del 17 febbraio 2010.
Verso le 10 del 17 febbraio 2010, l’imputato con un machete tagliò la testa alla vittima, Babhood Babalola, nella zona di Iredunmi, Ile-Ife.
Il padre della vittima, Babalola Sikiru, presentò denuncia per la scomparsa del figlio presso la stazione di polizia di More, Ile-Ife, il 18 febbraio 2010.
Il procuratore del Ministero della Giustizia, Tijani Adekilekun, nel corso del processo ha chiamato cinque testimoni e ha mostrato diversi reperti a sostegno dell’accusa.
Il Procuratore ha informato la Corte attraverso uno dei suoi testimoni che l'Ispettore Rasheedat Olanrewaju era tra i tre poliziotti che andarono in un villaggio nella zona di Agbedegbede per cercare il sospetto.
La Olarewaju ha detto che la sua squadra si recò nel villaggio per cercare Oluleke e che durante la ricerca trovò il corpo decomposto di una persona.
Nella dichiarazione resa dopo la scoperta del cadavere nella sua casa, Oluleke ha confessato di aver ucciso Moshood Babalola per dei rituali.
Il giudice Adedotun Onibokun ha ritenuto l'imputato colpevole delle accuse presentate contro di lui.