04 Ottobre 2019 :
SABATO 12 OTTOBRE 2019 ORE 14
CAMPAGNANO DI ROMA
DALLA PIAZZA DEL COMUNE AL SANTUARIO DEL SORBO
Preannuncia la tua partecipazione al cell 335 6153305
Il comunicato di presentazione dell’iniziativa:
“Da 12 anni Società Libera, Associazione apolitica di cultura liberale, promuove la Marcia Internazionale per la Libertà delle Minoranze e dei Popoli Oppressi, per denunciare la privazione delle libertà fondamentali e le difficoltà per l’autodeterminazione di milioni di persone.
Auspicando lo sviluppo di società aperte in cui tutti possano realizzare le proprie aspirazioni, con sempre meno invasività di Stati e monopoli, siamo consapevoli che non basti occuparsi delle domestiche libertà politiche ed economiche se non si affronta il nodo dei Diritti Umani nel mondo: la difesa della Libertà non può non essere globale, considerando che se ne avverte il bisogno in un quarto dei Paesi.
Con questi intendimenti, insieme a numerose comunità dei popoli oppressi in esilio, Tibetani, Uyghuri, Venezuelani, Iraniani, Vietnamiti, ogni anno marciamo silenziosamente per sensibilizzare opinione pubblica ed istituzioni, lo abbiamo fatto contemporaneamente anche a Parigi, Berlino, Bruxelles e Barcellona.
Iniziativa, questa, che è parsa stravagante al mondo liberale, forse perché abituato a concepire la cultura delle Libertà come oggetto di approccio “intellettuale”. Di fatto riteniamo che la nostra stessa passione per la globalità della Libertà possa accomunare la galassia liberale, superando la sua frammentarietà.
C'è necessità di segnali significativi ed efficaci delle istituzioni occidentali che affermano il rispetto dei Diritti Umani con dichiarazioni di principio, ma che, nei fatti, concludono accordi con Governi che hanno ben poca considerazione per principi per noi non barattabili.
Ricordiamo la “Via della Seta”, suggestione che conduce in Cina, Paese che reprime sistematicamente i diritti delle minoranze Tibetana, Uyghura, Mongola e che in Africa promuove una politica neocoloniale con uso sconsiderato dell’ambiente; il regime a partito unico nel Laos e in Cambogia; la libertà religiosa negata in Vietnam; la repressione della minoranza degli Harratin nel sud di Algeria, Marocco e Mauritania; la negazione dei diritti fondamentali di Indios, Kurdi e Sudanesi; le minoranze cristiane, poi, perseguitate massicciamente, e non sostenute adeguatamente da istituzioni e gerarchie ecclesiastiche.
Particolare attenzione dedicheremo quest’anno alla causa, più che mai preoccupante, della Libertà del popolo di Hong Kong.
Il nostro impegno vuole essere efficace anche rispetto ai “professionisti dei Diritti Umani”, che ragionano per compartimenti stagni, usando approcci emotivi e politicamente corretti.
Il liberalismo italiano testimoni il proprio impegno marciando, silenziosamente, per 5 Km sulla Via Francigena, cammino simbolo della libertà dei Popoli. Non abbia ragione Giorgio Gaber con il suo canto “è bello occuparsi dei dolori di tanta tanta gente, dal momento che in fondo non ce ne frega niente”. Marciamo insieme, proviamo a scuoterla questa opinione pubblica, trasformiamo l'appuntamento annuale sul tratto finale della via Francigena in uno stimolante segnale per le Genti d'Europa.”