25 Marzo 2025 :
"Abbiamo trovato una realtà intollerabile. E' il secondo carcere in Italia per sovraffollamento, dopo San Vittore, con 651 detenuti" a fronte di una capienza di 280 persone.
E' il commento di Sergio D'Elia, segretario dell'associazione Nessuno tocchi Caino, che questa mattina ha visitato il carcere di Foggia con l'associazione radicale di Foggia Maria Teresa Di Lascia e la Camera penale di Capitanata.
"In una situazione del genere - prosegue - a soffrire non sono solo i detenuti, ma anche gli operatori penitenziari e gli educatori". Stando a quanto riferito da D'Elia, "gli educatori presenti sono sette, come previsto, ma su una pianta organica di 280 detenuti. Così come i poliziotti penitenziari sono 238", sempre su una popolazione carceraria di 280 persone.
"Apprezzo l'enorme lavoro ed esprimo solidarietà alle figure di comando del carcere di Foggia perché - prosegue - cercano di fare quello che lo Stato non fa, cioè ridurre il danno di una struttura che non è solo un istituto di privazione della libertà, ma anche di privazione della salute e della vita, visto il recente suicidio". Per D'Elia "bisogna avere il coraggio di ridurre drasticamente il numero dei detenuti. Amnistia, indulto, liberazione anticipata speciale per coloro che si comportano bene? Scelga il governo, ma non può dire che queste sono misure che esprimono la resa dello stato. La resa dello Stato è evidente ogni giorno per come lo Stato tratta i detenuti".
Norberto Guerriero, dell'associazione radicale Maria Teresa Di Lascia, chiede infine "all'amministrazione comunale che introduca al più presto la figura del garante cittadino dei detenuti. Questa figura potrà aiutare ad affrontare le emergenze".