19 Luglio 2006 :
lo stato del Missouri ha tempo fino al 15 luglio per apportare degli aggiornamenti alla propria procedura di esecuzione, ma difficilmente riuscirà a rispettare la novità principale, ossia che un medico anestesista diriga la procedura di iniezione letale.Lo ha dichiarato oggi Larry Crawford, direttore del Missouri's Department of Corrections. “Come ordinato dal giudice Gaitan, abbiamo cercato di coinvolgere un medico anestesista nella procedura di esecuzione, ma fino ad oggi nessuno ha risposto alle lettere formali che abbiamo inviato a tutte le centinaia di iscritti all’albo dei medici anestesisti del Missouri e dell’Illinois meridionale”.
Il 26 giugno il giudice Fernando Gaitan Jr,. accogliendo un ricorso della difesa di Michael Taylor aveva fissato alcune modifiche alla procedura di esecuzione, tese a garantire che il condannato non subisse “non necessarie quantità di dolore e sofferenza”. Il giudice Gaitan ha considerato negativo che allo stato attuale tutte le procedure di esecuzione non siano codificate in protocolli scritti, sottoposti a verifiche scientifiche e revisioni periodiche, ma siano coordinate da un singolo medico (il cui nome non è stato reso noto, che il giudice chiama "John Doe 1", ossia Mario Rossi 1) senza preparazione specifica in anestesiologia. Inoltre, sempre secondo il giudice Gaitan, non è positivo che questo singolo medico, per sua stessa ammissione, soffra di dislessia, disturbo che in condizioni di stress può facilmente causare stati di confusione, soprattutto sui numeri. Per questi motivi il giudice Gaitan ha prescritto che entro il 15 luglio un medico anestesista debba essere posto al centro della procedura di iniezione letale. Deve essere lui a dosare i farmaci, somministrarli o controllare direttamente chi li somministra, e determinare e monitorare il livello di consapevolezza del condannato, o stando nella camera dell’esecuzione, o attraverso un sistema di monitoraggio in tempo reale. Il medico anestesista inoltre dovrà collaborare a formare un protocollo scritto, che preveda anche casi di emergenza e altri imprevisti.
Ma i medici non si trovano a loro agio in questa situazione. I medici infatti, partecipando a una procedura in cui un essere umano viene messo a morte, rischiano di violare la loro etica professionale.
Il 30 giugno il presidente della American Society of Anesthesiologists, il dottor Orin F. Guidry, ha inviato una e-mail al sito internet dell’associazione in cui esprimeva la sua opinione: “I medici non dovrebbero partecipare alla messa a morte dei condannati, né dovrebbero collaborare garantendo l’efficace sedazione dei condannati. Il sistema legale si è cacciato in un vicolo cieco, e noi non siamo obbligati a risolvere i loro problemi”. Inoltre, ha aggiunto Guidry, i pazienti potrebbero perdere fiducia nei medici se li vedessero come “giustizieri”.