11 Gennaio 2022 :
La Corte di Cassazione di Rabat il 5 gennaio 2022 ha confermato la condanna a morte dell’uomo di 24 anni che violentò e uccise l'11enne Adnane Bouchouf a Tangeri nel settembre 2020.
Il canale televisivo marocchino 2M ha informato che l’imputato si era rivolto alla Corte di Cassazione impugnando la condanna capitale ricevuta nel gennaio 2021.
Non è la prima volta che una corte marocchina conferma la pena di morte nei confronti dell'uomo. Nell'aprile 2021, la Corte d'Appello di Tangeri aveva confermato la sentenza capitale per il rapimento, stupro e omicidio della vittima.
La Corte ha inoltre confermato le condanne a carico di altri tre imputati, coinquilini del principale responsabile. I tre imputati hanno ricevuto ciascuno quattro mesi di carcere per non aver denunciato il crimine.
Il caso risale al settembre 2020, quando il principale imputato rapì Adnane Bouchouf e lo costrinse a entrare in casa sua, dove lo violentò e uccise.
Adnane Bouchouf scomparve il 7 settembre. La sua famiglia, i vicini e i servizi di sicurezza tentarono di trovarlo diffondendo volantini e condividendo le sue foto online.
I cittadini marocchini reagirono alla sua scomparsa mobilitandosi, condividendo invano le sue foto su tutti i social network.
Il filmato di una telecamera di sicurezza di un negozio mostrò un giovane che parlava con Adnane Bouchouf prima di allontanarsi con lui.
Notando l’attenzione generale sul caso, l'imputato si sarebbe precipitato da un barbiere per cambiare aspetto, non riuscendo tuttavia a sottrarsi all’arresto.
I servizi di sicurezza trovarono il corpo della vittima sepolto in un giardino nei pressi della sua abitazione.
Il crimine ha suscitato molto scalpore in Marocco, portando diverse ONG locali a chiedere una severa punizione per il principale responsabile.
In seguito all'omicidio, alcuni cittadini hanno lanciato una petizione online chiedendo l'esecuzione dell'omicida.