25 Novembre 2024 :
Grazie a un lungo lavoro diplomatico, le Filippine sono riuscite a ottenere dall’Indonesia il rimpatrio di Mary Jane Veloso, una donna che nel 2010 era stata condannata a morte per traffico di stupefacenti, ha riportato Asia News il 20 novembre 2024.
Nel 2015, quando l’esecuzione di Veloso stava per essere praticata insieme a quella di altri otto detenuti, l’allora presidente filippino, Benigno Aquino III, chiese al presidente indonesiano Joko Widodo di permettere alla donna di testimoniare contro i membri di una rete di traffico di droga e di esseri umani.
Widodo aveva poi respinto le richieste di rimpatrio da parte di Manila e solo con il recente arrivo alla presidenza di Prabowo Subianto è stato possibile liberare Veloso.
“È uno sviluppo meraviglioso, frutto di una diplomazia di successo”, ha commentato ad Asia News il vescovo di Kalookan e futuro cardinale Pablo Virgilio David. “C'è un detto talmudico: 'Salvare una vita è salvare il mondo intero'. Noi non crediamo nella pena capitale, anche se eseguita secondo la legge”, ha aggiunto il presidente della Conferenza episcopale delle Filippine.
“Dopo oltre un decennio di diplomazia e consultazioni con il governo indonesiano, siamo riusciti a ritardare l’esecuzione abbastanza a lungo da raggiungere un accordo per riportarla finalmente nelle Filippine”, ha dichiarato l’attuale presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr.. “Estendo la mia più sentita gratitudine al presidente Prabowo Subianto e al governo indonesiano per la loro buona volontà. Questo risultato riflette la profondità della partnership tra la nostra nazione e l'Indonesia, unite in un impegno comune per la giustizia e la compassione”, ha aggiunto.
Nel 2010, Veloso, madre di due figli che oggi ha 39 anni, era stata accusata di aver tentato di contrabbandare 2,6 kg di eroina in Indonesia, ma si è sempre dichiarata innocente.
Nata in una famiglia povera di Nueva Ecija, una provincia situata nella regione di Luzon centrale, aveva lavorato come collaboratrice domestica a Dubai ma si stava recando in Indonesia nel tentativo di sfuggire a un datore di lavoro violento.
La sua reclutatrice, Christine o Cristina, avrebbe chiesto a Veloso di prendere un aereo da Kuala Lumpur a Yogyakarta, dandole 500 dollari e una valigia da consegnare a un uomo.
Veloso venne fermata all'aeroporto Adisucipto di Yogyakarta perché nascosto all’interno del bagaglio c’era un pacchetto contenente eroina.
Nel 2015, Benigno Aquino chiamò personalmente l’ex ministro degli Esteri indonesiano, Retno Masurdi, il giorno prima dell'esecuzione di Veloso: mancavano solo 11 ore, l’esecuzione venne rinviata. Nello stesso anno vennero eseguite le condanne a morte di diversi altri cittadini stranieri, tra cui due australiani a capo di una rete di trafficanti.
Il sottosegretario agli Affari esteri filippino, Eduardo de Vega, ha spiegato che l’Indonesia ha accettato di rimandare a casa Veloso senza chiedere nulla in cambio, aggiungendo che i dettagli sono ancora in via di definizione. L’ambasciatore filippino in Indonesia spera che Veloso possa tornare a casa prima della fine dell'anno. Da parte sua, Veloso vorrebbe tornare a casa per Natale.
Il rimpatrio di Veloso elimina la possibilità che la donna venga giustiziata, dal momento che le Filippine, la nazione cattolica romana più grande dell’Asia, hanno da tempo abolito la pena di morte.