10 Gennaio 2023 :
Un uomo è stato condannato all’impiccagione dalla Corte di Cassazione del Kuwait per l’omicidio di una ragazza che si era rifiutata di sposarlo, ha riportato il Mirror il 14 dicembre 2022.
La vittima, Farah Hamza Akbar, 32 anni, fu uccisa a Sabah Al-Salem, in Kuwait, nell'aprile 2021, da un uomo non identificato appartenente all'esercito kuwaitiano.
In base agli atti del processo, dopo il rifiuto delle avances, l’uomo avrebbe insistito e persino posizionato un dispositivo di localizzazione sull’auto della donna in modo da seguirne gli spostamenti.
Avrebbe usato lo stesso dispositivo per localizzare la sua auto e cercare di rapire la donna, che era già sposata, come parte del suo piano per costringerla al matrimonio, ma quando lei si è rifiutata, l'ha pugnalata a morte davanti a due bambini - la figlia e la nipote della vittima - per poi fuggire.
L’imputato era stato in precedenza condannato all'ergastolo ma la sentenza della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Abdullah Al-Jassem, ha stabilito che la condanna fosse troppo lieve.
Il giudice lo ha così condannato a morte, ribaltando la condanna all’ergastolo che era stata comminata sulla base della mancata dimostrazione della premeditazione dell'omicidio.
Sia il pubblico ministero che l’imputato avevano presentato ricorso, chiedendo il primo la pena di morte e il secondo un'ulteriore riduzione della pena.
In base agli atti, la donna era già sposata e si era ripetutamente lamentata dello stalker, che a sua volta si era sempre rifiutato di accettare il rifiuto.
Il corpo senza vita della ragazza fu lasciato all’esterno di un ospedale, durante il mese sacro del Ramadan.
La notizia della morte di Farah provocò indignazione pubblica, portando oltre 200 persone a radunarsi per piangere la vittima e chiedere pene più severe per gli atti di violenza commessi contro le donne.