24 Luglio 2023 :
Il presidente del Kenya William Ruto il 21 luglio 2023 ha commutato in ergastolo tutte le condanne a morte emesse a partire dal 21 novembre 2022.
Pubblicata sulla Gazzetta dal Procuratore generale Justin Muturi, la direttiva di Ruto segue le raccomandazioni espresse dal Comitato Consultivo sulla Prerogativa della Grazia.
"Nell'esercizio dei poteri conferiti dall'articolo 133 della Costituzione del Kenya e dalla sezione 23 (1) della legge sulla Prerogativa della Grazia, 2011, il Presidente e Comandante in Capo delle Forze di Difesa della Repubblica del Kenya, ha commutato in ergastolo le condanne a morte inflitte a partire dal 21 novembre 2022", si legge nell’avviso.
Il Presidente ha inoltre concesso la grazia a 5.861 detenuti che stavano scontando pene minori, incluse 2.944 persone che sono state condannate a pene detentive di sei mesi o meno. La decisione di graziare queste persone è basata sulla buona condotta tenuta durante la detenzione.
"Il Presidente, su raccomandazione del Comitato Consultivo sulla Prerogativa della Grazia, ha condonato la parte non scontata delle pene di 2917 condannati a lunghe pene detentive che hanno residui di sei mesi o inferiori da scontare", si legge nell’avviso.
La direttiva di Ruto è in linea con l'articolo 133 della Costituzione del 2010, che conferisce al Capo dello Stato il potere di concedere la grazia incondizionata o condizionale a una persona condannata per un reato.
Sono circa 600 i prigionieri attualmente nel braccio della morte in Kenya, in base a un rapporto del Death Penalty Project.
Il Kenya ha eseguito l'ultima condanna a morte nel 1987, quando Hezekiah Ochuka è stato impiccato dopo essere stato accusato di tradimento per il tentativo di colpo di stato del 1982.
Nell’agosto 2009 il defunto Presidente Mwai Kibaki aveva commutato in ergastolo 4.000 condanne a morte.
Nell’ottobre 2016 l’allora Presidente Uhuru Kenyatta ha svuotato il braccio della morte dei suoi 2.747 abitanti.
Nel 2017 la Corte Suprema, mentre si pronunciava su una causa intentata da Francis Muruatetu, ha messo fuori legge la condanna a morte dichiarandola incostituzionale.
La Corte Suprema ha stabilito che la punizione non è in accordo con la Costituzione del 2010 che garantisce il diritto alla vita.