04 Ottobre 2019 :
Eugene Mitchell, accusato di un reato capitale, è stato scarcerato dopo quasi 6 anni di carcerazione preventiva. Dopo l’udienza di convalida il giudice aveva fissato una cauzione di 250.000 dollari, che l’uomo non era in grado di pagare, e quindi è rimasto in prigione tutto questo tempo. Mitchell, che ora ha 61 anni, nero, era stato arrestato con l’accusa di aver violentato e ucciso, il 12 novembre 2013, Sheila Devine, 61 anni. Oggi una giuria popolare della Jefferson County ha emesso un verdetto di non colpevolezza, e Mitchell è stato rilasciato. Nel frattempo le sue condizioni di salute sono molto peggiorate, ha perso 13 denti, è ingrassato di 45 chili, ha perso il lavoro ed è stato sfrattato. Fuori dal carcere ha dichiarato: “Volevano uccidermi per qualcosa che non avevo fatto, è la cosa più terrificante del mondo”. Angie Elleman, avvocatessa d’ufficio che ha seguito il caso, ha definito l’ostinazione della pubblica accusa “un estremo spreco di risorse”. Secondo la pubblica accusa, Mitchell avrebbe compiuto il reato assieme a Guy Marcus Allen, che non è ancora stato processato. Il Dna sembra indicare che sia stato Allen a stuprare la donna. Anche il Dna di Mitchell è stato trovato nell’appartamento della vittima, ma in luoghi che il suo avvocato ha definito “innocui”, perfettamente compatibili con il rapporto di amicizia che legava la vittima a Mitchell. L’accusa aveva poi portato la testimonianza di un testimone che asseriva di aver visto Mitchell sanguinare dal collo in un orario posteriore a quello dell’omicidio, lasciando intendere che i due fatti fossero necessariamente collegati. La difesa è riuscita a produrre i nastri della videosorveglianza del negozio dove lavorava Mitchell, smentendo in pieno l’ipotesi di una ferita sul collo. Inoltre, mentre l’accusa aveva sostenuto che i due uomini si fossero trovati nell’appartamento della vittima contemporaneamente ma non era riuscita a provarlo, la difesa sembra sia riuscita a dimostrare in maniera convincente che i due uomini non si conoscessero. (Fonti: DPIC, 18/09/2019)