IRAQ: GOVERNO, 257 ESECUZIONI DAL 2005

17 Dicembre 2010 :

in Iraq sono state eseguite 257 condanne a morte a partire dal 2005, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite affinché nel Paese venga abolita la pena capitale. E' questo il bilancio fornito dal vice ministro della Giustizia Busho Ibrahim, spiegando che il governo ha avviato un piano ambizioso per il rinnovo di tutte e 33 le prigioni irachene con l'obiettivo di allinearle agli standard internazionali entro il 2015.
"Le esecuzioni sono iniziate nell'agosto 2005" ha detto, precisando che sono 37 le persone attualmente in attesa di esecuzione, per le quali il consiglio presidenziale ha gia' dato il suo via libera.
Nel dettaglio le esecuzioni capitali hanno colpito 251 uomini e sei donne, da quando il Paese ha revocato la moratoria sulla pena di morte adottata dopo l'intervento militare Usa del 2003.
Solo quest'anno 17 persone sono state giustiziate in Iraq, un numero significativamente inferiore rispetto alle 124 persone, incluse quattro donne, messe a morte nel 2009. Ibrahim non ha fornito spiegazioni sui motivi di questa diminuzione, probabilmente dovuta al fatto che il paese e' senza governo dalle elezioni dello scorso marzo.
Ibrahim ha dichiarato che l’Iraq sta intraprendendo un grosso programma di ammodernamento carcerario, il cui completamento è previsto per il 2015. “Abbiamo in programma di edificare nuove prigioni, dal momento che la maggior parte delle prigioni attualmente in uso sono molto vecchie”.
“Solo le prigioni costruite dagli Americani sono di buona qualità. Tutte quelle risalenti all’epoca di Saddam, eccezion fatta per quella di Badoush a Mosul (nel nord del Paese), devono essere ricostruite, rinnovate o ammodernate.”
“Entro il 2014 o 2015 tutte le prigioni in Iraq saranno ricostruite o ammodernate”, ha detto Ibrahim, secondo cui è di 28.530 posti la attuale capacità delle 33 prigioni gestite dal Ministero della Giustizia, due delle quali inutilizzate.
In Iraq, mentre tutti i condannati vengono inviati nelle prigioni gestite dal Ministero della Giustizia, invece i Ministeri dell’Interno e della Difesa gestiscono in proprio strutture per la carcerazione preventiva. Al 9 dicembre, aggiunge Ibrahim, sono 24.783 le persone, condannate o in custodia cautelare, detenute nelle prigioni del Ministero della Giustizia. Tra loro ci sono 130 minorenni già giudicati e 45 in attesa di processo.
Per quanto riguarda le donne, 341 stanno scontando condanne, 241 sono in custodia cautelare.
Nel complesso, Ibrahim quantifica tra 180 e 190 dollari i costi di gestione delle prigioni per detenuto mensili, dei quali 150 dollari per il cibo ed il resto per vestiario, salute e altri servizi di base.
 

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