19 Giugno 2006 :
il pubblico ministero nel processo a carico di Saddam Hussein ha chiesto la pena di morte per l'ex presidente iracheno e altri due coimputati. Questa mattina si è tenuta la 35esima udienza del processo, iniziato lo scorso 19 ottobre. Il procuratore generale Jaafar Al Moussaoui ha chiesto la pena di morte per l'ex dittatore iracheno e per due degli altri sette coimputati, sotto processo a Baghdad per il massacro di 148 sciiti avvenuto nel 1982 nel villaggio di Dujail, a nord della capitale. Gli imputati, tutti presenti oggi in aula alla riapertura del processo, sono rimasti impassibili alla lettura della requisitoria finale con cui Al Moussaoui ha chiesto le condanne capitali .Il procuratore generale iracheno ha chiesto alla corte di emettere "le pene massime" per Saddam Hussein, per Barzan Ibrahim Al Tikriti - fratellastro dell'ex raìs - e per l'ex vicepresidente iracheno Taha Tassin Ramadan, che hanno "diffuso la sofferenza sulla terra" e "sono responsabili per tutti questi crimini commessi a Dujail". Alla lettura della requisitoria, Saddam ha reagito con un sorriso di scherno.
Il pubblico ministero ha sostenuto la tesi che l'attentato al convoglio presidenziale di Saddam, nel villaggio sciita di Dujail, sarebbe stato un pretesto "costruito" per "ragioni politiche".
Per Al Moussauoi non ci sarebbero prove che dimostrino la validità della tesi avanzata dall'ex dittatore, secondo cui la strage di Dujial sarebbe stata una risposta all'attentato subito dal suo convoglio durante la visita al villaggio. Una visita che, però, non era stata programmata, ha spiegato il procuratore generale, e dunque "come potevano 148 persone essere a conoscenza del passaggio del convoglio e organizzare l'attentato al presidente della Repubblica?".
Saddam e la sua scorta, inoltre, non hanno riportato alcuna ferita, ha aggiunto Al Moussauoi, che ha accusato gli imputati anche della morte per tortura di un certo numero di persone detenute in seguito ai fatti di Dujial.
Al termine della requisitoria, il giudice Rauf Rashid Abdel Rahman ha dichiarato che il collegio della difesa esporrà le proprie conclusioni nella prossima sessione, prevista per il 10 luglio.