12 Luglio 2022 :
Uomo non identificato giustiziato nella prigione di Jolfa. Presumibilmente l’11 luglio. La notizia è riportata da IHR, che cita come fonte originaria l’agenzia di stampa governativa Rokna. L’uomo era accusato di aver incendiato, assieme a due complici, una casa il 17 aprile del 2009, causando la morte di una donna incinta e del suo figlio di 6 anni. La notizia prosegue con un dettaglio poco chiaro: l’uomo sarebbe stato giustiziato nonostante un non meglio precisato “fondo pubblico” avesse versato “metà del diya, poiché il risarcimento che spetta ad una donna è la metà di quello che spetta ad un uomo”. Come è noto, il diya è un risarcimento, termine che in italiano viene tradotto con “prezzo del sangue”, versato il quale i familiari della vittima formalizzano alle autorità la loro rinuncia a che il condannato venga punito, e le autorità a loro volta rilasciano il condannato.
Non è chiaro se in questo caso il “prezzo del sangue” sia stato versato per intero (seppure nella quantità “dimezzata” dal fatto che la vittima maggiorenne fosse una donna) e l’esecuzione compiuta ugualmente, oppure sia stato versato metà del rimborso che già di suo era la metà di un rimborso normale.
Dei due complici, uno è in attesa di esecuzione, l’altro ha ottenuto il perdono dei parenti della vittima.
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