01 Dicembre 2020 :
Teheran libera Kylie Moore-Gilbert, in cambio di tre iraniani detenuti in Thailandia.
Con uno scambio di prigionieri è stata liberata Kylie Moore-Gilbert, un’accademica britannico-australiana arrestata in Iran nel settembre 2018 e condannata a 10 anni per spionaggio a favore del “regime sionista”. La notizia dello scambio è stata data da un sito di notizie vicino alla tv di stato iraniana: le emittenti governative Irib e Tasnim hanno trasmesso le prime immagini della donna dopo la sua liberazione. Nel video si vedono anche i tre uomini iraniani che sono stati liberati in cambio del rilascio di Moore-Gilbert: sono avvolti nella bandiera iraniana e uno di loro è sulla sedia a rotelle. I comunicati ufficiali dicono che i tre uomini sono imprenditori, e che erano detenuti a Bangkok, la capitale della Thailandia. Su alcuni canali Telegram legati alle Irgc, i guardiani della rivoluzione, il corpo militare conosciuto come Pasdaran, è apparsa la notizia che due dei tre prigionieri sarebbero Saeed Moradi e Mohammad Khazaei, che erano stati condannati in Thailandia nel 2012 per aver partecipato a un attentato contro l’ambasciatore israeliano a Bangkok. Moradi che all’epoca dell’attentato aveva 28 anni, perse le gambe con la detonazione di una bomba che aveva cercato di lanciare contro la polizia, ed era stato condannato all’ergastolo dal tribunale di Bangkok.
Negli ultimi anni l’Iran ha arrestato diversi stranieri o persone con doppio passaporto - Teheran non riconosce ai cittadini iraniani la doppia nazionalità – e spesso li ha condannato per spionaggio, quasi sempre “in favore dei sionisti”, ossia di Israele. Diverse organizzazioni per i diritti umani accusano il regime di usare questa tattica per ottenere concessioni nei negoziati paralleli con i governi. Durante la tormentata detenzione, Moore-Gilbert aveva denunciato pressioni e maltrattamenti nei suoi confronti. Nel video, non commentato, diffuso dai media iraniani Il filmato, che non aveva commenti, Moore-Gilbert indossava un hijab grigio e una mascherina chirurgica, e veniva portata via in un mini-van. In una dichiarazione rilasciata poche ore dopo, Moore-Gilbert ha ringraziato i funzionari australiani che avevano lavorato "instancabilmente" per ottenere il suo rilascio.
"Grazie anche a tutti voi che mi avete sostenuto e fatto una campagna per la mia libertà, questo ha significato moltissimo per me durante quella che è stata una prova lunga e traumatica".
"Non ho altro che rispetto, amore e ammirazione per la grande nazione dell'Iran e il suo popolo caloroso, generoso e coraggioso. È con sentimenti agrodolci che parto dal vostro paese, nonostante le ingiustizie a cui sono stata sottoposta. Sono venuta in Iran come amica e con intenzioni amichevoli, e ora lascio l'Iran con quei sentimenti non solo ancora intatti, ma rafforzati".
La dottoressa Moore-Gilbert, laureata a Cambridge e docente all'Università di Melbourne, stava viaggiando con un passaporto australiano quando è stata arrestata all'aeroporto di Teheran nel 2018 al momento di ripartire dopo aver partecipato ad una conferenza. In lettere fatte uscire di nascosto dalla prigione di Evin all'inizio di quest'anno, l'accademica aveva affermato di non essere "mai stata una spia" e temeva per la sua salute mentale. Ha detto di aver rifiutato un'offerta da parte dell'Iran di diventare una spia. "Non sono una spia. Non sono mai stata una spia e non ho alcun interesse a lavorare per un'organizzazione di spionaggio in nessun paese", ha scritto. Le preoccupazioni per la sua salute sono aumentate ad agosto, quando è emersa la notizia che era stata trasferita a Qarchak, una famigerata prigione nel deserto. Poco dopo è stata visitata dall'ambasciatore australiano in Iran, Lyndall Sachs, che aveva riferito che la donna stesse "bene".
La Ministra degli Esteri australiana, Marise Payne si è detta "estremamente soddisfatta e sollevata" per il rilascio che, ha detto, "è stato ottenuto grazie all'impegno diplomatico con il governo iraniano". Non ha fatto riferimento ad alcuno scambio di prigionieri. "Il governo australiano ha costantemente respinto i motivi per i quali il governo iraniano ha arrestato, detenuto e condannato la dottoressa Moore-Gilbert. Continuiamo a farlo", ha detto in una dichiarazione.
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-55077744