21 Giugno 2020 :
Un detenuto iraniano è stato torturato a morte da agenti dell'intelligence, ma suo padre è stato costretto a firmare che è morto per coronavirus. La notizia è stata pubblicata da irannewsupdate.com il 18 giugno 2020, citando come fonte primaria il sito di HENGAW, organizzazione per i diritti umani.
Seyed Kamal Hosseini, 34 anni, era detenuto nella prigione di Saqqez, nella provincia del Kurdistan. È stato duramente picchiato il 10 giugno da due agenti, poche ore dopo il suo arresto, ma non ha ricevuto cure mediche fino al 12 giugno, quando, alle 2 del pomeriggio è stato ricoverato all'ospedale Khomeini in condizioni critiche.
È morto il 13 giugno, ma la famiglia non è stata avvertita.
Che Hosseini fosse morto i familiari lo hanno appreso solo dopo essere andati a cercarlo in ospedale. il resoconto dei fatti a questo punto non è chiaro: sembra che il corpo sia stato consegnato ai familiari “Dopo 30 ore, a condizione che il padre firmasse un modulo in cui si certificava che suo figlio era morto di coronavirus”.
Iran News Update però, dopo questa frase, dice anche che, dopo una autopsia “di facciata” durata solo 30 minuti, che ha certificato un infarto da coronavirus, seguendo le regole sanitarie anticovid in vigore in Iran, il corpo è stato sepolto senza che i familiari potessero vederlo.