05 Aprile 2023 :
(04/04/2023) - Rapporto su 200 giorni di repressione delle proteste/Elenco dei manifestanti a rischio
IHR, approfittando del fatto che durante il mese di Ramadam di solito non vengono compiute esecuzioni, ha avuto il tempo di compilare un accurato fascicolo di 43 pagine (qui la versione in inglese: https://iranhr.net/media/files/APRIL_PDF_LIST.docx.pdf ) con un resoconto dopo i primi 200 giorni delle proteste popolari scaturite dall’uccisione, a settembre, di Mahsa Amini. Vengono anche indicati, e brevemente descritti, i casi delle persone a rischio di impiccagione per essere stati arrestati durante le proteste. NtC ne pubblica una versione abbreviata, rimandando al file originario per chi volesse più informazioni, compreso un ricco corredo fotografico.
Nei 200 giorni dall'inizio delle proteste a livello nazionale, almeno 537 persone sono state uccise dalle forze statali secondo i registri di Iran Human Rights. La maggior parte è stata uccisa nei primi mesi di proteste. La Repubblica islamica ha anche giustiziato quattro manifestanti dopo processi farsa, che hanno incontrato un forte contraccolpo da parte della comunità internazionale.
Tuttavia, nello stesso periodo, almeno 309 persone sono state giustiziate in tutto l'Iran a cui la comunità internazionale non ha reagito. Di questi, 180 sono stati giustiziati per reati legati alla droga.
Sottolineando che la Repubblica islamica utilizza la pena di morte come strumento di intimidazione, Iran Human Rights ritiene che il significativo aumento del numero di esecuzioni durante le proteste a livello nazionale sia in linea con questa consuetudine.
Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “L'attenzione internazionale e il contraccolpo per l'esecuzione dei manifestanti hanno aumentato il costo politico di queste esecuzioni per la Repubblica islamica, ma non è stato sufficiente per fermare la macchina per giustiziare nelle carceri e uccidere per le strade. Per intimidire e creare paura nella società, sono state intensificate le esecuzioni per reati non politici. Ora, la mancanza di reazione della comunità internazionale alle esecuzioni quotidiane in Iran può portare a un'ondata senza precedenti di esecuzioni di persone accusate di reati di droga, le vittime a basso costo della macchina delle impiccagioni della Repubblica islamica".
Secondo le informazioni ottenute da Iran Human Rights, almeno 537 persone, tra cui 48 donne e 68 minori, sono state uccise dalle forze di sicurezza dall'inizio delle proteste a livello nazionale 200 giorni fa.
I suddetti numeri si riferiscono solo alle proteste di piazza. I manifestanti giustiziati e quelli che sono morti in circostanze sospette (inclusi presunti suicidi) poco dopo il rilascio non sono inclusi in queste statistiche.
La distribuzione temporale delle persone uccise nelle proteste è: 223 vittime a settembre (dal 17 al 30), 100 a ottobre, 173 a novembre e 25 a dicembre. Almeno altre 16 persone sono state uccise da gennaio a marzo 2023. Alcuni erano feriti nelle proteste dei mesi precedenti che sono morti per le ferite riportate.
I trend delle esecuzioni durante le proteste sono: 5 esecuzioni a settembre (dal 17 al 30), 30 a ottobre, 57 a novembre, 72 a dicembre.
C'è stato un picco nelle esecuzioni per crimini non politici nelle settimane successive all'inizio delle proteste. Negli ultimi tre mesi e mezzo del 2022, almeno 164 persone, tra cui due manifestanti, sono state giustiziate in Iran. Questa tendenza è continuata nel 2023, con almeno 145 persone, tra cui due manifestanti, giustiziate nei primi tre mesi dell'anno.
Numero di morti per provincia
Sono state registrate uccisioni in 26 delle 31 province, con la maggior parte delle segnalazioni provenienti da Sistan e Baluchistan, Azerbaigian Occidentale, Kurdistan, Teheran e Mazandaran.
I decessi sono stati registrati in: Sistan e Baluchistan: 134 persone; Teheran: 69 persone; Kurdistan: 57 persone; Azerbaigian Occidentale: 56 persone; Mazandaran: 41 persone; Alborz: 31 persone; Gilan: 28 persone; Kermanshah: 24 persone; Isfahan: 19 persone; Khuzestan: 17 persone; Far: 15 persone; Khorasan-Razavi: 9 persone; Azerbaigian Orientale: 5 persone; Qazvin: 5 persone; Zanjan: 3 persone; Lorestan: 3 persone; Markazi: 3 persone; Kohgiluyeh e Boyer Ahmad: 3 persone; Hamedan: 2 persone; Ardabil: 2 persone; Ilam: 2 persone; Bushehr: 2 persone; Hormozgan: 2 persone; Golestan: 2 persone; Semnan: 1 persona; Khorasan settentrionale: 1 persona.
È fondamentale notare che Iran Human Rights ha iniziato a ricercare e registrare le morti dei manifestanti fin dall'inizio delle proteste. Nel corso della ricerca e man mano che si otterranno nuove informazioni, i dati verranno adeguati. Sono stati considerati solo i casi certi, quelli reali potrebbero quindi essere molti di più. Questi dati non includono eventuali vittime tra le forze di sicurezza.
MANIFESTANTI A GIÀ CONDANNATI A MORTE O A RISCHIO DI CONDANNE A MORTE IN IRAN
Questo elenco include sia i casi segnalati ufficialmente che quelli segnalati da familiari e cittadini-giornalisti. Iran Human Rights non è stata in grado di confermare i dettagli di tutti i singoli casi e pertanto richiede che chiunque abbia informazioni sui manifestanti a rischio di condanne a morte o già condannati ci contatti su mail@iranhr.net o 0061478494849 su Signal, WhatsApp o Telegram. A causa della mancanza di trasparenza nella magistratura della Repubblica islamica e della pressione sulle famiglie affinché rimangano in silenzio, i numeri sono un minimo assoluto.
Rispetto all’elenco che abbiamo pubblicato il 27 gennaio, nove persone sono state rimosse: 8 sono state rilasciate su cauzione e una ha avuto la condanna a morte commutata in detenzione. All'elenco sono state aggiunte sette persone a rischio. Delle 105 persone, 19 sono state condannate a morte in primo grado, alcune in secondo grado, altre hanno ottenuto la ripetizione del processo che non è però ancora stato effettuato e quindi potrebbe riesitare in condanna a morte.
Manifestanti a rischio per provincia: Khuzestan: 25 persone; Sistan e Baluchistan: 21 persone; Teheran: 19 persone; Mazandaran: 9 persone; Isfahan: 7 persone; Azerbaigian Occidentale: 7 persone; Gilan: 5 persone; Alborz: 3 persone; Razavi Khorasan: 3 persone; Chahar Mahal e Bakhtiari: 2 persone; Kurdistan: 2 persone; Azerbaigian orientale: 1 persona; Kermanshah: 1 persona.
È importante notare che tutti gli imputati nei seguenti casi sono stati privati del diritto di accedere ad un avvocato di propria fiducia, e più in generale alle norme del giusto processo. Nei casi in cui i detenuti sono riusciti a stabilire un contatto attraverso i compagni di cella e difensori dei diritti umani, tutti sono stati sottoposti a torture fisiche e mentali per estorcere false confessioni. In molti casi, le confessioni forzate sono state trasmesse in televisione prima dell'inizio di qualsiasi procedimento legale, violando il diritto alla presunzione di innocenza. Le confessioni forzate sono utilizzate come unica prova in processi in cui spesso mancano riscontri fattuali. C'è ambiguità in molti casi a causa della mancanza di trasparenza della Repubblica islamica. Quelli non più a rischio sono stati rimossi dall'elenco con gli aggiornamenti aggiunti alla fine del rapporto.
Provincia del Sistan & Baluchistan
- Farshid Hassanzehi, 25 Anni
- Jamshid Hassanzehi, 29 Anni
- Nezamedin Hoot, 20 anni
- Mansour Hoot, 25 anni
- Mansour Dahmardeh, 22 Anni
- Mohammad Rakhshani-Azad, 16 Anni
- Ali Rakhshani-Azad, 15 anni
- Shoeib Mirbaluchzehi Rigi, 18
- Omid Kashani, 26 Anni
- Hossein Kashani, 29 Anni
- Farhad Nakhaei, 18 Anni
- Mohammad Fouladi, 18 Anni
- Adel Gargij, 22 Anni
- Mohammadreza Narouyi-Shirani,
- Esmail Shehbakhsh, 41 Anni
- Ruhollah Kahrazehi, 21 Anni
- Ebrahim Narouyi, 25 Anni
- Kambiz Kharout, 20 anni
- Abdollah Baluchzehi
- Aref Baluchzehi
Provincia di Tehran
- Manouchehr Mehman Navaz, 45 Anni
- Mohammad Ghobadlu, 22 anni
- Saman Seydi, 24 anni
- Mohammad Boroughani, 19 anni
- Mahan Sadrat-Madani (Marani), 22 anni
- Saeed Shirazi
- Mohsen Rezazadeh-Gharagholu, 21 anni
- Abolfazl Mehri Hossein Hajilu, 17 anni
- Milad Armun, 22 anni
- Alireza Kafayi
- Mehdi Hossieni, 27 anni
- Hossein Nemati, 24 anni
- Mahdi Immani
- Mohammed Feizi, 27 anni
- Sajad Imannejad, 31 anni
- Parham Parvari, 25 anni
- Mehdi Bahman
- Godrat Mobarez
- Amirhossein Terval, 20
Provincia del Khuzestan
- Mojahed Kourkour
- Bahman Bahmani
- Amino Amiri
- Milad Zakavi
- Saeed Raygani Magg
- Majid Youssefi Hezarvand
- Niloufar Ghahremani
- Mohammad Bakshshi
- Seyedeh Shirin Marashi
- Mojtaba Farkhajeh Miri
- Musulmano Norouzi Nasab
- Arsalan Kordi
- Jamal Ghasemian Nasab
- Seyed Mohamad Tabatabai
- Elham Saririzadeh
- Sasan Zanganeh
- Youssef Akh Sheikh
- Mostafà Kordi
- Jamshid Ghasemian Seresht
- Valiollah Adelzadeh
- Sajad Shafiei
- Mohammad Javad Kordi
- Salman Eivazinejad
- Hamzeh Shafiei
- Mohamad Naziari
Provincia di Mazandaran
- Javad Rouhi, 35 anni
- Mehdi Mohmmadifard, 18 anni
- Arshia Takdastan, 18 anni
- Meghdad Yaghoubi, meno di 25 anni
- Ali Akbarjani, meno di 25 anni
- Ali Asghar Faghani, meno di 25 anni
- Hossein Shabani, meno di 25 anni
- Mohammad Rasouli, meno di 25 anni
- Ali Rasouli, meno di 25 anni
Provincia di Esfahan
- Saeed Yaghoubi, 30 anni
- Saleh Mirhashemi, 36 anni
77.Majid Kazemi, 30 anni
- Faramarz Salehi
- Mehdi Mashayekhi
- Abolfazl Badialah
- Heshmatollah Tabarzadi, 63 anni
- Farzad Tahazadeh, 26 anni
- Farhad Tahazadeh, 25 anni
- Farzad Mohammadpour
- Himan Shahi (Karvan)
- Shahram Maroufmola, 22 anni
- Reza Eslamdoust, 24 anni
- Ayub Aghliani
Provincia di Gilan
- Ali (Makan) Davari, 19 anni
- Omid Bahram Gourmasuleh
- Rahmat Norouzi
- Majid Shabdini
93.Mostafa Mohebi, 35 anni
Provincia di Alborz
- Hamid Ghareh-Hassanlu, 53 anni
- Hossein Mohammed, 26 anni
- Reza Aria, 43 anni
Provincia di Razavi Khorasan
- Mahsa Mohammadi, 22 anni
- Majid Khoshmanzar, 48 anni
- Babak Zarin
Provincia di Chaharmahal e Bakhtiari
- Toomaj Salehi, 32 anni
- Arash Ganbari, 29 anni
Provincia del Kurdistan
- Pouria Javaheri
- Rafigh Salimi
Provincia di Kermanshah
- Reza Rasayi, 34 anni
Provincia dell'Azerbaigian Orientale
- Pejman Eslami
Aggiornamento sui manifestanti rimossi dall'elenco precedente:
- Hejar Hamidi (rilasciato su cauzione il 25 gennaio)
- Abdolmalek Dousti (rilasciato su cauzione il 31 gennaio)
- Amir Arsalan Mahdavi (rilasciato su cauzione il 6 febbraio)
- Ali Jahangiri (rilasciato su cauzione il 9 febbraio)
- Mehdi Shirani (rilasciato su cauzione il 9 febbraio)
- Sina Mohammad Rezaei (rilasciato su cauzione il 9 febbraio)
- Ahmad (nel caso Lavasan) (rilasciato su cauzione il 9 febbraio)
- Ramin Pouramin (rilasciato il 14 febbraio)
- Sahand Nour Mohammadzadeh (condanna a morte commutata il 29 marzo)
La maggior parte di queste persone sono accusate di “Moharebeh” e/o “Efsad-fil-arz”.
Moharebeh
L'articolo 279 del Codice Penale iraniano definisce moharebeh (inimicizia contro dio) come "estrarre un'arma (ossia attentare, ndt) contro la vita, la proprietà o la castità delle persone o provocare terrore al fine di creare un'atmosfera di insicurezza". L'articolo 282 stabilisce le pene di "pena di morte, crocifissione, amputazione della mano destra e del piede sinistro e l'esilio" che il giudice ha la facoltà di scegliere ai sensi dell'articolo 283. Ciò include "banditi, ladri e contrabbandieri" che imbracciano le armi (articolo 281 cpi).
Sotto il precedente codice, in vigore fino al 2013, l'accusa di moharebeh veniva spesso usata contro dissidenti politici e persone con legami con gruppi di opposizione all'estero, indipendentemente dal fatto che avessero usato personalmente la forza o meno. L'attuale CP ha previsto la loro punizione con le vaghe accuse di efsad-fil-arz e baghy.
Efsad-fil-arz
L'articolo 286 del Codice Penale iraniano definisce efsad-fil-arz (corruzione sulla terra) come il reato commesso da una persona "a livello esteso contro l'integrità fisica altrui, la sicurezza interna o esterna, diffonde menzogne, sconvolge il sistema economico nazionale, compie incendi e distruzioni, sparge sostanze velenose, microbiologiche e pericolose, istituisce centri di corruzione e di prostituzione o contribuisce a istituirli”. Tuttavia, questo articolo non fornisce definizioni concrete per il termine "crimine" e la portata di "estensivo" per il suo scopo, dando ai giudici più potere di interpretare la legge a loro discrezione.
Nota del traduttore: alla numerazione delle persone a rischio di esecuzione manca il numero 6. Non abbiamo corretto la numerazione in italiano per non complicare l’eventuale consultazione del file originale.
https://iranhr.net/en/articles/5795/