IRAN - Proteste in Iran: almeno 304 uccisi, di cui 41 minori

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06 Novembre 2022 :

Proteste in Iran: almeno 304 uccisi, di cui 41 minori.
Almeno 16 persone uccise in un altro “venerdì di sangue” in Baluchistan
La comunità internazionale deve sostenere il diritto del popolo iraniano all'autodeterminazione e prevenire ulteriori perdite di vite umane da parte della Repubblica islamica.
Almeno 304 persone, tra cui 41 minori e 24 donne, sono state uccise nelle proteste in corso a livello nazionale. Ieri le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 16 persone con proiettili veri a Khash, nella provincia del Sistan e Baluchistan.
Iran Human Rights chiede alla comunità internazionale di sostenere la rivolta del popolo iraniano e di agire immediatamente per porre fine alla violenza di stato. Il direttore, Mahmood Amiry-Moghaddam ha dichiarato: "Cinquanta giorni dopo l'inizio delle proteste e più di 304 manifestanti uccisi, gli iraniani continuano a scendere in piazza e sono più determinati che mai a portare cambiamenti fondamentali. La risposta della Repubblica islamica è più violenza. La comunità internazionale deve sostenere il diritto del popolo iraniano all'autodeterminazione e prevenire ulteriori perdite di vite da parte della Repubblica islamica".
Dei 41 minori, nove erano ragazze, e tre erano di nazionalità afgana. I 41 minori avevano tutti meno di 18 anni, ma non tutti sono stati verificati attraverso prove documentali. Iran Human Rights sta lavorando per ottenere la conferma della loro età.
I manifestanti sono stati uccisi in 22 province, la maggior parte delle quali rispettivamente in Sistan e Baluchistan, Mazandaran, Teheran, Kurdistan e Gilan.
I decessi sono stati registrati in Sistan e Baluchistan: 118 persone; Mazandaran: 33 persone; Teheran: 30 persone; Kurdistan: 26 persone; Gilan: 22 persone; Azerbaigian Occidentale: 21 persone; Kermanshah: 13 persone; Alborz: 9 persone; Khorasan-Razavi: 4 persone; Isfahan: 4 persone; Zanjan: 4 persone; Lorestan: 2 persone; Markazi: 2 persone; Qazvin: 2 persone; Kohgiluyeh e Boyer Ahmad: 2 persone; Azerbaigian Orientale: 2 persone; Ardabil: 2 persone; Ilam: 2 persone; Khuzestan: 2 persone; Hamedan: 2 persone; Bushehr: 1 persona; Semnan: 1 persona.
Il maggior numero di decessi è stato registrato il 21, 22 e 30 settembre (il "venerdì di sangue" del Baluchistan. Il 4 novembre è stato il giorno più sanguinoso di questo mese con 16 decessi registrati.
Secondo i rapporti ufficiali, decine di manifestanti sono stati accusati di moharebeh (inimicizia contro dio) ed efsad-fil-arz (corruzione sulla terra), reati che secondo il codice islamico comportano la pena di morte. La storia della Repubblica islamica e i fatti di queste settimane indicano che i leader intendono utilizzare la pena di morte come strumento di repressione politica per intimidire l’opposizione.
I numeri dei decessi pubblicati sui media filogovernativi sono pochissimi. Sono ancora oggetto di indagine le notizie sulle uccisioni di manifestanti negli ultimi giorni. Iran Human Rights ha ricevuto un elevato volume di segnalazioni di decessi su cui continua a indagare, con le difficoltà che derivano dalle interruzioni di Internet che le autorità hanno disposto in ampie zone del paese. Il numero effettivo di persone uccise, quindi, è sicuramente più alto.

https://iranhr.net/en/articles/5572/

 

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