24 Dicembre 2008 :

otto uomini e una donna sono stati impiccati all’alba nel carcere di Evin a Teheran. Lo riporta l’agenzia iraniana Fars, senza fornire le generalità dei giustiziati. Altri organi di stampa identificano la donna come Tayebeh, 30 anni, riconosciuta colpevole dell’omicidio della figliastra di sette anni. Avrebbe seppellito viva la bambina, il cui corpo sarebbe poi stato ritrovato sotterrato in un bosco nei dintorni della capitale iraniana. Tayebeh si era dichiarata innocente, sostenendo in tribunale di essere stata costretta dalle autorità a rendere una falsa confessione.
Sempre l’agenzia Fars scrive che avrebbe dovuto svolgersi anche una decima impiccagione, tuttavia - considerata l’assenza dei familiari della persona uccisa – l’esecuzione è stata rimandata ed il condannato è stato riportato dal piazzale del carcere nella propria cella.
In base alla legge islamica della sharia, i parenti della vittima possono decidere di risparmiare la vita dell’omicida, accettando un risarcimento in denaro.