23 Ottobre 2017 :
Sulla notizia della condanna a morte di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano, che aveva lavorato in Italia presso il Centro di ricerca sulla medicina dei disastri di Novara e che era stato arrestato a Teheran nell’aprile 2016 con l'accusa di essere una spia, Nessuno tocchi Caino ha dichiarato:
“La notizia che il medico e ricercatore Ahmadreza Djalali è stato condannato a morte conferma la natura oscurantista del regime Iraniano, dove il boia lavora a pieno ritmo se pensiamo che quest’anno, alla fine di settembre, erano già 456 le persone salite sul patibolo secondo Human Rights Monitor.
L’Iran mette a tacere attivisti dei diritti umani, avvocati, artisti, intellettuali, per non parlare dei dissidenti o degli appartenenti a minoranze, e ora, con la condanna a morte di Ahmadreza Djalali, colpisce anche il mondo della ricerca scientifica.
La condanna a morte di Ahmadreza Djalali ci richiama a considerare che la lotta per l’abolizione della pena di morte nei Paesi totalitari come l’Iran, è innanzitutto una lotta per la piena affermazione dello Stato di Diritto e ci appelliamo al Governo italiano affinché ponga la questione del rispetto dei diritti umani e la liberazione di Djalali come richiesta prioritaria nelle relazioni che riguardano l’Iran”.