25 Agosto 2020 :
Nasrin Sotoudeh, in condizioni critiche, trasferita nel centro clinico della prigione di Evin. Lo ha detto alla stampa il marito della Sotoudeh, Reza Khandan.
L'11 agosto la detenuta politica Nasrin Sotoudeh ha iniziato uno sciopero della fame a oltranza. Ha comunicato la sua iniziativa all’esterno con una lettera in cui si diceva che stava protestando contro il rifiuto delle autorità di rilasciare i prigionieri politici durante la pandemia e le "condizioni crudeli" nelle prigioni del regime iraniano. La Sotoudeh già nei mesi scorsi aveva fatto notare come le autorità, per fronteggiare l’epidemia di coronavirus riducendo l’affollamento delle carceri, avessero rilasciato provvisoriamente decine di migliaia di detenuti comuni, rifiutandosi però di estendere la procedura ai detenuti politici, sospettando che fosse anzi interesse del regime che questi si ammalassero.
Ora, dall’account Facebook di Reza Khandan, si apprende che alle 19 di mercoledì’ 19 agosto 2020 la Sotoudeh è stata ricoverata nel centro clinico interno alla prigione di Evin, a Teheran, una enorme struttura sovraffollata con circa 15.000 detenuti, maschi e femmine. Khandan dice di aver appreso la notizia da una compagna di cella della moglie, uscita in licenza proprio quel giorno.
La compagna di cella ha aggiunto: "Nasrin intendeva astenersi dal bere acqua e liquidi per protestare contro l'arresto di sua figlia, Mehraveh Khandan".
Il signor Khandan ha inoltre affermato che non avrebbero avuto notizie su Nasrin Sotoudeh fino a sabato sera, a causa delle restrizioni sull'uso dei telefoni nel reparto femminile di Evin".
In precedenza, l'avvocato della signora Sotoudeh, Mohammad Moghimi, aveva scritto una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, chiedendo il rilascio della sua cliente e di altri prigionieri politici in Iran.
La lettera è stata resa pubblica lunedì 17 agosto, dopo l'arresto di Mehraveh Khandan, la figlia ventenne della signora Sotoudeh, accusata a quanto pare di aver avuto un diverbio con una agente carceraria donna un anno fa surante un colloquio con la madre. La giovane Mehraveh è stata arresta senza preavviso, senza sapere che contro di lei fosse mai stata sporta una denuncia, e rilasciata alcune ore dopo a seguito del pagamento di una cauzione.
Nella lettera al Segretario Generale della Nazioni Unite, l’avvocato Moghimi ha espresso preoccupazione per la vita della sua cliente a causa dello sciopero della fame.
Ha inoltre sottolineato che il regime iraniano, nonostante la pandemia di Coronavirus nelle carceri iraniane, ha ignorato tutti i principi internazionali dei diritti umani e le proprie leggi interne, mettendo a grave rischio la vita dei prigionieri.
L’avvocato Moghimi ha esortato il Guterres a utilizzare tutti i mezzi disponibili e ad agire con urgenza per convincere il regime iraniano ad aderire ai suoi obblighi internazionali e alle leggi interne, ea rilasciare incondizionatamente Nasrin Sotoudeh e altri prigionieri politici.
Per esercitare maggiore pressione sulla signora Sotoudeh, la magistratura iraniana ha anche condannato suo marito, Reza Khandan, a sei anni di prigione.