26 Settembre 2023 :
25/09/2023 - Morte di un prigioniero ebreo con cittadinanza iraniano-americana per mancate cure mediche nella prigione di Evin
Secondo un rapporto ricevuto dall'Organizzazione per i Diritti Umani Hengaw, Faramarz Javidzad, un 63enne di origini iraniane ma con anche la cittadinanza statunitense, e normalmente residente a Los Angeles, residente a Los Angeles, di religione ebraica è morto a causa del rifiuto delle cure mediche e della negligenza delle autorità carcerarie. L’uomo soffriva di malattie cardiovascolari, diabete ed emorragie. Detenuto nei reparti ordinari della prigione di Evin, alla periferia di Teheran, a causa dell’aggravamento delle condizioni di salute la sera di venerdì 22 settembre era stato trasferito all’infermeria della prigione.
Secondo una fonte, nonostante fossero evidenti le sue gravi condizioni, non ha ricevuto le cure mediche necessarie, e dopo un breve ricovero è stato riportato nel reparto comune del carcere.
Occorre notare che, prima di questo tragico incidente, nonostante il giudice del caso avesse approvato il trasferimento di Faramarz Javidzad in strutture mediche fuori dal carcere per cure, questo trasferimento non è mai stato effettuato, a causa della negligenza, forse voluta, dei funzionari penitenziari.
Javidzad era stato arrestato nel marzo 2022sulla base di una denuncia presentata dai dirigenti di EIKO (Execution of Imam Khomeini's Order).
EIKO è un'organizzazione parastatale nella Repubblica Islamica dell'Iran, sotto il controllo diretto della Guida Suprema. È stata creata per gestire migliaia di proprietà confiscate all'indomani della rivoluzione islamica del 1979. Un'indagine della Reuters ha scoperto che l'organizzazione ha costruito "il suo impero sul sequestro sistematico di migliaia di proprietà appartenenti a comuni iraniani", sequestrando anche proprietà di membri di minoranze religiose, uomini d'affari e iraniani che vivono all'estero; a volte affermando falsamente che le proprietà erano state abbandonate.
Prima di approdare ai reparti “normali”, Javidzad aveva trascorso tre mesi in isolamento nel reparto 209 della prigione di Evin, noto come centro di detenzione del dipartimento di intelligence.