07 Aprile 2020 :
Danial Zeinolabedini, minorenne nel braccio della morte iraniano, è stato picchiato a morte dalle guardie carcerarie ed il suo corpo è stato riconsegnato alla famiglia il 2 aprile 2020.
Iran Human Rights ha condannato fermamente l'uccisione di Danial esortando la comunità internazionale a reagire rapidamente e adeguatamente.
Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore di IHR, ha dichiarato: “Il leader supremo iraniano Ali Khamenei e il capo della magistratura Ebrahim Raisi devono essere ritenuti responsabili di questo crimine. Chiediamo alle Nazioni Unite di prestare particolare attenzione a questo caso. La pandemia di coronavirus non dovrebbe far chiudere gli occhi alla comunità internazionale sulle violazioni dei diritti umani".
Secondo fonti di IHR, a seguito di una sommossa nella prigione di Mahabad, scaturita della paura per il diffondersi del virus, Danial e alcuni altri sono stati mandati in isolamento, dove è stato picchiato.
Trasferito nel carcere di Miandoab, nell'Azerbaigian occidentale, è stato nuovamente picchiato.
Una fonte ben informata ha detto a IHR: “Danial ha chiamato a casa martedì 31 marzo. Ha detto ai familiari di essere stato picchiato duramente e di riuscire a malapena a parlare. Ha chiesto aiuto. Alla fine, le autorità carcerarie hanno chiamato il padre di Danial e gli hanno detto che suo figlio era morto!".
"Abbiamo ricevuto il corpo di Danial pieno di lividi e lesioni. Le autorità hanno affermato che si è suicidato. Anche il co-imputato di Danial è stato picchiato e ferito gravemente. Anche lui è in grave pericolo ", ha detto la fonte. Danial era nato il 9 agosto 2000. Era stato condannato a morte, con condanna confermata dalla Corte Suprema, per un omicidio avvenuto il 22 settembre 2017, quando aveva 17 anni. Secondo i suoi parenti, non ha commesso l'omicidio ed era innocente. Secondo il Rapporto annuale sulla pena di morte in Iran, pubblicato il 31 marzo da IHR, nel 2019 sono stati almeno 4 i giovani impiccati nel Paese per reati commessi quando erano minorenni.