IRAN - Legge contro i "cittadini giornalisti"

IRAN - Parlamento

13 Giugno 2021 :

Legge contro i cittadini giornalisti
La Commissione Giustizia dell'Assemblea consultiva islamica (Parlamento) ha approvato un progetto di legge che, se approvato, può comportare la pena di morte per i cittadini giornalisti che si occupano di pena di morte.
Iran Human Rights condanna il progetto di legge che viola gli standard internazionali sui diritti umani. Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “Invece di adottare misure repressive contro i cittadini giornalisti, il parlamento della Repubblica islamica dovrebbe discutere dell'abolizione delle punizioni disumane come la pena di morte, in particolare delle esecuzioni pubbliche. Questo progetto di legge si rivolge a persone che informano l'opinione pubblica sulle punizioni crudeli e disumane eseguite in Iran".
Secondo l'agenzia di stampa del parlamento ICANA (Islamic Consultative Assembly News Agency), l'Assemblea consultiva islamica ha approvato un "inasprimento delle pene per chi collabora ad azioni di stati ostili contro la sicurezza e gli interessi nazionali".
L'articolo 1 del disegno di legge applica l'accusa di efsad-fil-arz (corruzione sulla terra), che prevede la pena di morte, per "spionaggio o collaborazione con stati ostili". Stessa fattispecie di reato è prevista per "la collaborazione con organizzazioni di copertura o agenzie affiliate alle agenzie di intelligence degli Stati Uniti".
A determinare il grado di ostilità del paese per cui si viene accusati di spiare, o comunque di “collaborare”, sarà un comitato composto da rappresentanti dell'IRGC (Corpo Delle Guardie Della Rivoluzione), del NAJA (Forza disciplinare della Repubblica Islamica dell'Iran), e del Ministero dell'Intelligence, guidato dal rappresentante dello Stato Maggiore delle Forze Armate.
Dato che i funzionari giudiziari e di sicurezza iraniani si riferiscono ad alcune organizzazioni americane per i diritti umani come "istituzioni di copertura affiliate alle agenzie di intelligence degli Stati Uniti", si teme che, se definitivamente approvata, la nuova legge possa essere applicata ai “cittadini giornalisti” e gli attivisti per i diritti umani.
L'articolo 7 della proposta di legge sembra rivolto specificamente agli attivisti per i diritti umani e ai cittadini giornalisti: "Qualsiasi ripresa o fotografia di scene del crimine di reati che comportino la pena di morte, l'ergastolo o le amputazioni, o riprese di scontri, disordini, o atti terroristici nel corso dei quali ci siano morti o feriti, a parte le eccezioni prevista dall’articolo 131 del codice di procedura penale, costituisce reato e gli autori sono condannati alla reclusione di quinto grado. Inoltre, sarà soggetta alla suddetta sanzione anche la pubblicazione o la ripubblicazione dei suddetti video o foto che siano stati realizzati illecitamente, o siano stati legalmente ripresi da CCTV (telecamere a circuito chiuso) e/o con qualsiasi mezzo legale. Nel caso in cui tali video e immagini vengano inviati a reti ostili o straniere, gli autori saranno condannati alla pena massima».
La reclusione di quinto grado varia da due anni a cinque anni.
Il disegno di legge è stato presentato in parlamento il 28 novembre 2020da 78 rappresentanti della linea dura. Il 5 giugno, il giorno dopo l'attacco su Internet del leader supremo Ali Khamenei durante il sermone del venerdì, è trapelata la notizia della proposta di legge ed è stata approvata dall'Assemblea martedì 8 giugno.
A seguito della crescita di Internet e dei social media in Iran, i cittadini hanno filmato e condiviso immagini di violazioni dei diritti umani, comprese esecuzioni pubbliche, fustigazioni, amputazioni, mostrando le terribili violazioni dei diritti umani in atto. Conosciuti come “cittadini giornalisti”, svolgono un ruolo significativo nella segnalazione di violazioni dei diritti umani.

https://iranhr.net/en/articles/4766/

https://www.en-hrana.org/parliament-approves-general-plan-to-reward-individuals-sanctioned-by-hostile-countries-and-increase-punishment-for-espionage

 

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