07 Luglio 2021 :
Il 10 settembre 2020 NtC aveva ripreso la notizia, pubblicata da IHR, che «Khezr Ghavidel (anche Qavidel) era stato impiccato nella prigione di Urmia il 10 settembre. L’uomo, di etnia curda, originario del villaggio di Herman, era stato arrestato 7 anni fa a Urmia e accusato di trasportare metanfetamina”. All’epoca IHR segnalò che Ghavidel era stato giustiziato nonostante la condanna non fosse definitiva. Oggi si apprende che la Corte Suprema lo ha prosciolto. L’agenzia di stampa Rudaw (focalizzata sulle questioni curde) ha pubblicato una breve intervista con un parente stretto di Ghavidel, che ha chiesto di non essere identificato. “2 settimane fa ai fratelli di Khedir Qavidel, che hanno sempre seguito il caso, contestandone le molte irregolarità, è arrivata una lettera. Nella lettera, l'ufficio del procuratore di Urmia li informava che la condanna a morte non era stata confermata dalla corte suprema, e quindi il loro congiunto poteva essere scarcerato. Prendendo atto però che l’uomo era già stato giustiziato, l’ufficio si diceva disponibile ad accogliere una richiesta di risarcimento economico”. I fratelli hanno detto di non essere interessati al risarcimento, ma di voler sporgere denuncia affinché siano approfondite le molte e gravi irregolarità che hanno caratterizzato tutto il processo, fino all’esecuzione.
https://www.rudaw.net/english/middleeast/iran/05072021
https://iran-hrm.com/2021/07/07/iran-annals-death-sentence-of-khezr-ghavidel-after-his-execution/