21 Settembre 2024 :
17/09/2024 - IRAN. Inizia la 34ª settimana della campagna “No to Executions Tuesdays” in 21 carceri iraniane
Martedì 17 settembre 2024 è iniziata la 34a settimana consecutiva della campagna “No ai martedì delle esecuzioni” (“No to Executions Tuesdays”) in 21 carceri iraniane. Questo potente movimento, avviato dai prigionieri politici, continua a crescere con l'aumento delle carceri e dei detenuti che si uniscono allo sciopero della fame collettivo per protestare contro il diffuso ricorso alla pena di morte da parte del regime iraniano.
I prigionieri politici di Evin, Ghezel Hesar, Teheran Central e di città come Karaj, Shiraz, Mashhad e Tabriz partecipano allo sciopero di questa settimana. In una dichiarazione congiunta, i prigionieri hanno condannato l'escalation di esecuzioni del regime, in particolare quelle effettuate all'indomani delle proteste nazionali del 2022. La dichiarazione ricorda in particolare la memoria di Mohsen Shekari, Mohammad Mehdi Karami, Mohammad Hosseini e Majidreza Rahnavard, tra gli altri, giustiziati in relazione alle proteste.
I prigionieri hanno anche espresso la loro solidarietà alle famiglie delle vittime, sottolineando che il loro sciopero della fame è in ricordo di “tutti coloro che sono stati martirizzati durante le proteste del 2022”. In particolare, hanno richiamato l'attenzione sulla situazione dei molti detenuti ancora a rischio di esecuzione. I prigionieri hanno avvertito che, dall'insediamento dell'attuale presidente, “più di 170 persone sono state giustiziate” e hanno lanciato l'allarme sulla sorte di coloro che sono stati arrestati durante le proteste e che ora rischiano la condanna a morte.
I prigionieri in sciopero hanno inoltre lanciato un appello agli attivisti politici, ai difensori dei diritti umani e all'opinione pubblica in generale, esortandoli a prestare maggiore attenzione alla situazione di pericolo in cui versano questi detenuti. “Chiediamo una maggiore consapevolezza e azione da parte degli attivisti politici e dei diritti umani, dei media e del popolo iraniano per affrontare la situazione di questi prigionieri politici”, si legge nella dichiarazione.
Inoltre, i prigionieri hanno espresso il loro profondo apprezzamento per il crescente sostegno proveniente dall'esterno delle mura del carcere. Hanno riconosciuto il sostegno di “100 ex prigionieri politici e 150 attivisti civili”, che hanno sostenuto pubblicamente la campagna “No to Executions Tuesdays”. I prigionieri hanno esortato gli altri a unirsi alla causa, affermando: “Chiediamo ancora una volta al pubblico di sostenere questa campagna per porre fine alla pena di morte”.
La campagna ha guadagnato costantemente slancio negli ultimi mesi, con ogni sciopero della fame settimanale che simboleggia una ferma presa di posizione contro l'uso della pena di morte come strumento di repressione da parte del regime. Nonostante le dure condizioni di detenzione, i prigionieri continuano a resistere, attirando l'attenzione su quello che descrivono come lo “stato di barbarie” del regime e le continue esecuzioni. La loro resistenza ha attirato l'attenzione internazionale, con le organizzazioni per i diritti umani e gli attivisti di tutto il mondo che si sono sempre più espressi per condannare l'ondata di esecuzioni in Iran.
Nel corso della 34a settimana, la campagna “No to Executions Tuesdays” continua a testimoniare la resistenza dei prigionieri politici iraniani nella loro lotta per la giustizia e i diritti umani. La loro richiesta di porre fine alle esecuzioni sponsorizzate dallo Stato risuona ben oltre le mura del carcere, richiedendo un'azione sia all'interno dell'Iran che da parte della comunità internazionale.