06 Maggio 2023 :
(06/05/2023) - Giustiziato il dissidente iraniano-svedese Habib Chaab
Condannato per "terrorismo".
Il sito filogovernativo Mizan Online, considerato l’ufficio stampa della magistratura, oggi ha scritto: "La condanna a morte di Habib Chaab... soprannominato Habib Asyud, il capo del gruppo terroristico Harakat Al-Nidal... è stata eseguita oggi, sabato mattina".
Chaab, 50 anni, era un attivista politico che aveva fondato e diretto lo Arab Struggle Movement for the Liberation of Ahvaz, ossia un movimento separatista che vorrebbe l’indipendenza della provincia del Khuzestan, dove la popolazione è in gran parte di etnia araba sciita (e non persiana), e viene fatta vivere in condizioni molto modeste nonostante la regione sia ricca di petrolio. Il Khuzestan affaccia su mare del Golfo Persico, e confina con l’Iraq. Di Chaab si era iniziato a parlare sui media internazionali in occasione della sua “scomparsa” in Turchia nell’ottobre 2020.
Quel mese fonti ufficiali iraniane avevano dichiarato di aver arrestato Chaab in Turchia, e di averlo trasferito in Iran. Chaab, che da 14 anni risiedeva in Svezia, dove aveva anche preso la nazionalità, pare fosse stato attirato in Turchia da una conoscente, e qui rapito e portato, non si sa come, in Iran.
Hoda Hawashemi, la moglie di Chaab, aveva dichiarato in un'intervista a Iran International TV che riteneva l'Iran e la Turchia responsabili della situazione in cui si trovava suo marito. Anche il comitato esecutivo del Movimento di Lotta Araba per la Liberazione di Ahwaz aveva riferito in un comunicato pubblicato su Al-Arabiya datato 30 ottobre che Alaswad, l'ex leader del movimento, era stato "rapito" in Turchia. Già allora si ricordò come non fosse la prima volta che attivisti politici dissidenti venivano rapiti in paesi limitrofi dell'Iran e consegnati alle forze di sicurezza iraniane. A seguito delle polemiche internazionali, la Turchia arrestò 11 persone legate ai servizi segreti iraniani che operavano in Turchia.
Chaab venne condannato per “corruzione sulla terra” il 6 dicembre 2022, e il 12 marzo di quest’anno la Corte Suprema aveva confermato la condanna.
Le autorità iraniane hanno accusato Chaab di aver organizzato attentati terroristici dal 2005 "sotto la protezione di due servizi di spionaggio, il Mossad e il Sapo", rispettivamente agenzie israeliane e svedesi.
Secondo l'accusa, altri leader di Harakat Al-Nidal risiedono in Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, con il gruppo che riceve sostegno finanziario e logistico dall'Arabia Saudita.
Nel processo, la principale prova contro di lui è stata una “confessione”. Ovviamente le fonti filogornative non lo dicono, ma, come è noto, nei processi “politici” le confessioni vengono sempre ottenute “under duress”, ossia attraverso la tortura. La Repubblica islamica ha rapporti tesi con le sue minoranze etniche, che comprendono arabi, curdi, azeri e baluchi, e le accusa di allinearsi con i paesi vicini piuttosto che con Teheran. Gli osservatori occidentali mettono la vicenda Chaab in collegamento con l'inasprimento delle relazioni tra Iran e Svezia a causa della condanna all’ergastolo emessa da un tribunale svedese per Hamid Noury, un ex funzionario carcerario iraniano accusato di crimini contro l’umanità per il suo ruolo nell'esecuzione di massa di prigionieri politici nel 1988.
Come è accaduto anche in altri casi, il fatto che alcuni paesi occidentali facilitino la concessione della nazionalità agli oppositori politici in esilio, convinti che questo possa essere un segnale politico utile a “proteggerli”, quando si tratta di Iran non solo sembra non funzionare, ma spesso è addirittura controproducente. Le autorità iraniane non accettano mai il concetto di “doppia nazionalità”, nemmeno in casi meno drammatici di quello di Chaab. Non riconoscendo il principio della “doppia nazionalità” l’Iran ritiene di non essere tenuta a rispettare gli accordi internazionali, che pure ha sottoscritto, in termini di “giusto processo”, i quali prevedono, come garanzia minima, che un imputato venga assistito da un avvocato scelto dal consolato del paese di provenienza, e che personale delegato dall’ambasciata possa assistere alle fasi principali del processo.
Stoccolma ha commentato la notizia dell’esecuzione definendola “disumana”.
Recentemente (vedi NtC 6 marzo 2023) altri 6 membri (o presunti tali) del gruppo Harakat al-Nidal sono stati condannati a morte.
Per il caso Chaab si vedano anche NtC 1° novembre 2020, 12 dicembre 2020, 12 febbraio 2021, 20 febbraio 2023 e 12 marzo 2013. Per il caso Noury si vedano anche NtC 14/11/2021, 10/01/2022, 10/03/2022, 02/05/2022, 04/05/2022, 09/05/2022 24/05/2022, 02/ 07/2022, 14/07/2022 e 15/07/2022.
https://www.arabnews.com/node/2298641/middle-east
https://english.alarabiya.net/News/middle-east/2023/05/06/Iran-hangs-Swedish-Iranian-over-attack-that-killed-25-people-Reports
https://www.rudaw.net/english/middleeast/iran/06052023
https://iranpress.com/content/77000/harakat-al-nidhal-ring-leader-executed-saturday