25 Novembre 2023 :
24/11/2023 - “Minorenne”, non identificato, giustiziato a Sabzevar il 24 novembre.
Il giovane giustiziato aveva 18 anni, ed era verosimilmente minorenne all’epoca del reato ascritto.
I media statali hanno riportato l'esecuzione di un diciottenne senza nome per omicidio a Sabzevar.
Secondo l'agenzia di stampa Mizan, un giovane è stato giustiziato a Sabzevar il 24 novembre. Il luogo esatto dell'esecuzione del giovane, non identificato, non è stato specificato. Era stato condannato per omicidio.
L'imputato era accusato di aver ucciso un altro uomo durante una lite in strada. La sua confessione forzata era stata precedentemente trasmessa assieme a quella del suo coimputato di 16 anni, che ha ricevuto una pena detentiva. In Iran è diffusa la pratica di trasmettere in televisione le “confessioni” dei criminali o presunti tali, soprattutto nei casi in cui nei processi c’è scarsità di prove concrete. Tutti gli osservatori indipendenti concordano che tali “confessioni” vengano ottenute minacciando sia gli imputati, che i loro familiari. Secondo i media statali, l'imputato era stato condannato a un'esecuzione pubblica. Non è chiaro se sia stato impiccato pubblicamente o nella prigione di Sabzevar.
Le persone accusate di "omicidio volontario" sono condannate a “qisas” (punizione in natura), un termine che ricorre nel Corano. Poichè il Corano non accenna ad aventuali circostanza che possano risultare “attenuanti”, la legge sugli omicidi viene applicata senza sfumature, e comporta una condanna a morte indipendentemente dall'intenzione o dalle circostanze. Una volta che l'imputato è stato condannato, i familiari della vittima, in qualità di querelanti, devono scegliere tra la morte come punizione, la diya (“prezzo del sangue”, ossia un risarcimento) o il perdono.
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