IRAN. FUGGE ALL’ESTERO, RISCHIAVA LA CONDANNA A MORTE PERCHE’ GAY

I segni delle 100 frustate subite da Amir

20 Settembre 2005 :

un gruppo londinese per i diritti degli omosessuali, “OutRage!”, ha reso nota la vicenda di Amir, gay iraniano di 22 anni, fuggito recentemente dall’Iran per paura di essere condannato a morte a causa del proprio orientamento sessuale.
In Iran, il giovane era stato arrestato diverse volte dalla milizia basij e dalle guardie della rivoluzione, che accusandolo di aver disonorato la memoria del padre, “martire” della guerra contro l’Iraq, lo avevano torturato con maggiore ferocia.
Condannato a subire 100 frustate, la sentenza è stata eseguita nella cella in cui era rinchiuso. Dopo la sua liberazione, le minacce di morte contro Amir sono continuate. La polizia lo ha convocato all’indomani dell’impiccagione – avvenuta a Mashad lo scorso 19 luglio - di due giovani omosessuali, minacciandolo che avrebbe fatto la stessa fine, se fosse stato preso un’altra volta.
Per paura di ritorsioni, Amir non aveva denunciato le persecuzioni subite, ma ora che si trova fuori dall’Iran ha deciso di raccontare la propria storia.
 

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