02 Dicembre 2019 :
Sulla presenza in Italia del Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, mentre prosegue la repressione delle rivolte popolari in Iran, Elisabetta Zamparutti per Nessuno tocchi Caino, Giulio Terzi di Sant'Agata per il Global Committe for the Rule of Law-Marco Pannella e Maurizio Turco per il Partito Radicale, hanno dichiarato quanto segue:
“È con grande indignazione che apprendiamo della partecipazione di Mohammad Javad Zarif, Ministro degli Affari Esteri del regime iraniano, alla Quinta edizione della conferenza Roma MED - Dialoghi mediterranei che si terrà a Roma dal 5 al 7 dicembre.
In Iran è in corso una rivolta che si è estesa a 182 città in 31 province. Le autorità hanno interrotto Internet e messo in atto una repressione che ha causato la morte di 450 persone, 4.000 feriti e l’arresto di oltre 10.000 manifestanti. La Resistenza iraniana ha pubblicato i nomi di 179 vittime, tra cui giovani e adolescenti, la maggior parte uccise da cecchini o dalle Guardie Rivoluzionarie che sparavano a distanza ravvicinata. La Guida Suprema ha dato l’ordine di sparare per uccidere. I social media sono pieni di video sulle atrocità commesse dalle forze di sicurezza in Iran.
Il destino dei 10.000 arrestati ci preoccupa, soprattutto perché le autorità ne hanno chiesto l’esecuzione e perché sono torturati a che facciano false confessioni in televisione.
In queste condizioni, come può la conferenza “Roma MED- Dialoghi mediterranei” parlare di “dialogo” con Mohammad Javad Zarif che rappresenta un regime in guerra contro il suo popolo e che commette crimini contro l’umanità? Che dialogo ci può essere con un regime che è il campione mondiale delle esecuzioni e che si è reso responsabile del massacro di 30.000 prigionieri politici nel 1988?
L’invito a Zarif significa ignorare tutto questo e perseverare nell’errore di considerare l’Iran la soluzione delle crisi del Medio Oriente quando invece ne è la causa anche con le sue politiche nucleari, missilistiche e di sostegno a movimenti terroristici come tali foriere solo di destabilizzazione.
Il Governo italiano dovrebbe considerare tutto questo come anche il fatto che Mohammad-Javad Zarif è in cima alla black-list americana e quindi invece di essere invitato dovrebbe essere portato davanti a una Corte di giustizia per crimini contro l’umanità.
Chiediamo al Governo e alla conferenza “Roma MED- Dialoghi mediterranei” di condannare fermamente la sanguinosa repressione in atto in Iran, di denunciare il ruolo destabilizzatore dell'Iran in Medio Oriente e chiedere alle Nazioni Unite di inviare urgentemente una missione che indaghi l'entità delle atrocità compiute e visiti i detenuti al fine di impedirne l'esecuzione.”