IRAN. COMMISSIONE EUROPEA, LA POLITICA DEL DIALOGO CONTINUA

Il Commissario alle Relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner

19 Settembre 2005 :

La Commissione europea condivide la preoccupazione in merito alla situazione generale dei diritti umani in Iran e in particolare all’applicazione della pena capitale, ma non intende interrompere “la politica di impegno costruttivo e duraturo” con il regime dei mullah. Lo ha affermato il Commissario alle Relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, in risposta all’interrogazione presentata dall’europarlamentare radicale Marco Pannella dopo l’esecuzione nel luglio scorso di due omosessuali minorenni.
Sul caso specifico, la Commissione ha inteso anche richiamare il fatto che i due giovani menzionati nell’interrogazione “sarebbero stati condannati non per omosessualità ma per il rapimento e lo stupro di un tredicenne.” Tale circostanza era stata subito fortemente contestata da alcuni gruppi per i diritti dei gay, come il londinese “Outrage!”, secondo il quale i due giovani sono stati invece messi a morte per aver commesso “reato” di omosessualità. Il reato di stupro – ha sostenuto “Outrage!” insieme a organizzazioni della resistenza iraniana – è stato inventato dalle autorità per mettere in cattiva luce i due ragazzi di fronte all’opinione pubblica, una tattica frequente del regime islamico.
“È indubbio che negli ultimi due anni i progressi compiuti sono stati modesti”, ammette la Commissione, la quale si dice tuttavia “convinta che una politica di impegno costruttivo e duraturo con l’Iran rappresenti il mezzo più appropriato ed efficace per perseguire i nostri obiettivi nel campo dei diritti umani e delle libertà fondamentali.”
“L’esperienza insegna che i risultati nel campo dei diritti umani e dello stato di diritto si possono valutare solo nel lungo periodo,” afferma la Commissione la quale sta attendendo una risposta delle autorità iraniane alla sua proposta di aprire quest’autunno una nuova sessione di dialogo sui diritti umani.
Il Segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia ha così commentato l’atteggiamento della Commissione nei confronti del regime dei mullah: “I risultati sono sotto gli occhi di tutti: da quando è iniziato il dialogo costruttivo dell’Europa, l’Iran è diventato primatista mondiale di esecuzioni, secondo solo alla Cina, ma primo paese boia in rapporto al numero degli abitanti. Quanti altri morti ammazzati ci vogliono prima di ammettere che la politica dell’accondiscendenza è fallita?”
 

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