08 Luglio 2022 :
Un disegno di legge in Belgio, che potrebbe portare al rilascio di un diplomatico iraniano condannato per terrorismo, ha sollevato una forte opposizione.
Il disegno di legge, che è stato iscritto all'ordine del giorno della commissione per gli affari esteri, stipula un accordo di scambio di prigionieri con Iran, India ed Emirati Arabi Uniti (EAU).
Una fonte ha detto a Iran International che due cittadini belgi sono attualmente in prigione in Iran. Uno dei due è apparentemente un professore iraniano-belga dell'Università di Lovanio. Il caso era stato accennato anni fa dal rettore dell'Università di Teheran, Mahmoud Nili, il quale riferiva che l’università belga aveva interrotto i rapporti di collaborazione con l'Università di Teheran a causa del suo arresto, ma non lo ha nominato. Non è chiaro chi sia l'altro belga.
I critici affermano che l'approvazione del disegno di legge aprirebbe la strada al rimpatrio di Asadollah Assadi, un diplomatico iraniano che sconta una condanna a 20 anni in Belgio per "tentato omicidio e coinvolgimento nel terrorismo".
Assadi, 50 anni, ex addetto all'ambasciata iraniana in Austria, è stato condannato per aver organizzato un attentato dinamitardo contro un raduno del gruppo di opposizione in esilio dell'Organizzazione Mujahedin-e Khalq (MEK), anche noti come Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) nei pressi di Parigi il 30 giugno 2018.
Darya Safai, una dentista iraniana espatriata e attualmente membro del parlamento belga, in un videomessaggio venerdì ha protestato contro la decisione del governo di preparare in fretta un trattato di scambio di prigionieri con l'Iran.
Safai ha detto che lei e alcuni altri legislatori hanno chiesto una risposta al ministro della giustizia, Vincent Van Quickenborne, ma non le è stata offerta una risposta convincente.
"Verificheremo le garanzie in merito allo stato di diritto, all'esecuzione delle sentenze e ai diritti umani, perché il nostro paese ha una forte reputazione internazionale in questo settore e dobbiamo mantenere tale reputazione", ha affermato Van Quickenborne in merito alla legge proposta.
Safai ha detto a Iran International che il disegno di legge non esclude i detenuti per attività terroristiche e quindi aprirà la strada al futuro rilascio degli iraniani coinvolti nel terrorismo in Belgio. “La mia vita e quella di mio marito, dei bambini e di tanti altri sono in pericolo ed è per questo che chiedo la vostra attenzione”, ha detto Safai nel suo messaggio.
Anche un altro deputato belga, Michael Freilich, ha interrogato il governo sui suoi piani "urgenti" di scambio di prigionieri. "Perché tutto questo deve essere così veloce?" ha chiesto al Parlamento. “Sono fermamente contrario a qualsiasi accordo per liberare dal carcere i terroristi condannati.
Mettiamolo in chiaro: non negoziamo con i terroristi!” ha twittato a maggio in merito alla richiesta dell'Iran per la libertà di Assadi.
Secondo il quotidiano Brussels Times, se approvata, la legge assicurerebbe che gli iraniani condannati in Belgio possano scontare la pena nel loro paese d'origine e viceversa.La nuova legge inoltre sembra prevedere la possibilità per gli stati che ottengono la restituzione dei prigionieri, di applicare a loro provvedimenti di clemenza.
"Assadi non rimarrà in prigione nemmeno per un giorno in Iran", ha detto Safai, aggiungendo che le autorità iraniane lo accoglieranno con ghirlande di fiori quando tornerà.
C'è la possibilità che l'accordo porti allo scambio di Assadi con il professore svedese-iraniano Ahmadreza Djalali (Jalali), afferma il Brussels Times sabato.
Djalali è stato arrestato durante una visita di lavoro in Iran sei anni fa. È stato condannato a morte nell'ottobre 2017 con l'accusa di spionaggio per conto di Israele.
Amnesty International ha pubblicato a maggio una ricerca dettagliata e un documento di analisi per dimostrare che le autorità iraniane stavano minacciando di giustiziare Djalali per costringere il Belgio e la Svezia a consegnare Assadi e Hamid Nouri, che si trova in prigione in Svezia per essere coinvolti nell'esecuzione di massa di prigionieri negli anni '80, e “per dissuadere loro e altri da futuri procedimenti giudiziari contro funzionari iraniani”.
https://www.iranintl.com/en/202207025872