25 Novembre 2021 :
Arman Abdolali, minorenne all’epoca del reato ascritto, è stato giustiziato. È stato impiccato nelle prime ore del 24 novembre nella prigione centrale di Gohardasht, più nota come prigione di Rajai Shahr.
Iran Human Rights condanna fermamente l'esecuzione di Arman Abdolali e chiede che la comunità internazionale prenda posizione. Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore di IHR, ha dichiarato: "L'esecuzione di Arman Abdolali è un crimine internazionale. Oltre ad essere stato giustiziato per un presunto reato commesso a meno di 18 anni che costituisce una violazione del diritto internazionale, Arman è stato condannato a morte sulla base di confessioni estorte sotto tortura, senza un giusto processo, e i suoi ripetuti trasferimenti in vista dell’esecuzione costituiscono tortura psicologica. Il leader supremo Ali Khamenei e il capo della magistratura Ebramin Raisi devono essere ritenuti responsabili di questi crimini".
Arman Abdolali era nato il 9 marzo 1996 e nel 2013 aveva 17 anni al momento del reato di cui era accusato, l’omicidio di una coetanea. Era stato condannato nonostante non fosse mai stato ritrovato il corpo della vittima. Fonti hanno riferito a Iran Human Rights: “I filmati delle telecamere di sorveglianza hanno mostrato che Ghazaleh (la sua presunta vittima) lasciava l'edificio dopo aver incontrato Arman. Ma la polizia non ha mai indagato sulle prove». L'avvocato di Arman aveva sottolineato il fatto che anche il tubo di metallo che Arman aveva confessato di aver usato per colpire la ragazza non era mai stata esaminata dalla polizia. Al momento dell'arresto, Arman è stato tenuto in isolamento per 74 giorni, durante i quali ha confessato l'omicidio. Successivamente è stato processato e condannato sulla base della confessione, senza tener conto del fatto che fosse un minorenne.
Il 1° gennaio 2020 era stato portato al patibolo nella prigione di Rajai Shahrl, ma era stato riportato in cella grazie ad una sospensione della sentenza (le esecuzioni abortite sono frequenti nel sistema capitale iraniano, sono utilizzate per mettere ulteriore pressione sull’imputato e i suoi familiari).
La sospensione dell’esecuzione era stata ottenuta dal suo avvocato, che pochi giorni prima aveva scoperto che l’università dove studiava la vittima le aveva rilasciato un documento in un periodo in cui doveva essere già morta, così come la sua famiglia aveva rinnovato una polizza assicurativa a suo nome. Con questi due elementi l’avvocato aveva chiesto di riaprire il processo, sostenendo che la giovane Ghazaleh fosse ancora viva.
Due dei giudici che avevano precedentemente condannato Arman hanno concordato che l’ipotesi poteva essere verosimile, e la stessa famiglia della vittima aveva concesso un rinvio dell’esecuzione, seppure, formalmente, perché il ragazzo si decidesse a rivelare dove avesse nascosto il corpo della vittima.
Nel settembre 2020 la 5° sezione del tribunale penale di Teheran lo ha di nuovo condannato a morte, e la sentenza è stata confermata dalla Corte Suprema nel febbraio di quest'anno. Arman Abdolali ha continuato a professarsi innocente.
Nessuno tocchi Caino (vedi 28/09/2020, 12/10/2021, 03/11/2021) ha più volte raccolto e rilanciato gli appelli di IHR, segnalando che il giovane uomo per ben 6 volte era stato portato in isolamento in vista dell’esecuzione, e poi riportato al reparto senza spiegazioni.
Esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite, incluso il Relatore Speciale sulla situazione dei Diritti Umani nella Repubblica Islamica dell'Iran, il 12 ottobre avevano lanciato un appello urgente all'Iran affinché interrompesse la sua esecuzione, e avevano chiesto che l'Iran smettesse di condannare a morte i minorenni. L'Iran è uno dei pochi paesi al mondo che ancora applica la pena di morte per i minorenni. Il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti dell'infanzia, di cui la Repubblica islamica è firmataria, vietano l'emissione e l'attuazione della pena di morte per reati commessi da una persona di età inferiore ai 18 anni. Arman Abdolali è il secondo minorenne giustiziato nel 2021. 8 “minorenni”, tutti maschi, erano stati giustiziati nel 2020. Le statistiche di IHR mostrano anche che almeno 64 minorenni sono stati giustiziati in Iran negli ultimi 10 anni. Secondo i dati raccolti da IHR e dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, la Repubblica islamica è responsabile di oltre il 70% di tutte le esecuzioni di minorenni negli ultimi 30 anni.
https://iranhr.net/en/articles/4986/