03 Luglio 2022 :
Altre informazioni sulle esecuzioni del 29 giugno a Rajai Shahr.
Hrana è stata la prima Ong a pubblicare la notizia di “10 esecuzioni a Rajai Shahr il 29 giugno”. Il giorno dopo la notizia è stata ripresa da IHR, che ha parlato prima di 4 esecuzioni compiute e 5 rinviate, e poi, il 1° luglio, di altre 4 compiute oltre alle 4 già riportate. Il 30 giugno la notizia era stata ripresa anche dal Jerusalem Post e da Radio Farda (che fa parte del network Radio Free Europe / Radio Liberty). Mettendo insieme le notizie non si arriva ad una versione univoca, ma sembra che comunque le esecuzioni effettuate il 29 giugno siano tra le 8 e le 10. Secondo Hrana 8 erano accusati di omicidio e 2 di stupro, mentre secondo IHR gli uomini accusati di reati sessuali erano 4, identificati come Hamed Alayi, Iman Safavi, Ali Khanbadal e Ali Khangoldi. Gli altri, 2 dei quali identificati come Iman Safari-rad e Mehdi Khlagaldi, erano accusati di omicidio. Iman Safavi e Iman Safari-Rad (anche scritto Safavi Rad) sono verosimilmente la stessa persona.
Secondo Hrana e il Jerusalem Post, Iman Safavi Rad probabilmente era omosessuale, e a giudicare da come era stata motivata la sentenza, forse lo era anche Mehdi Khlagaldi (scritto anche Khalgoldi). Secondo Radio Farda, 8 uomini erano accusati di omicidio, uno di stupro, e 1 di sodomia. Radio Farda inoltre cita Farhad Meisamy, un attivista civile detenuto per 4 anni a Rajai Shahr, secondo il quale “ogni anno in questo carcere vengono compiute circa 200 esecuzioni”.
Il Jerusalem Post da molta importanza al fatto che almeno uno dei giustiziati fosse omosessuale. Cita un dissidente iraniano che ora vive in Germania, il dr. Kazem Moussavi, secondo il quale il regime iraniano, per evitare polemiche internazionali, tende a nascondere le esecuzioni di omosessuali, e usa come “copertura” l’accusa di stupro. Ricorda poi che fonti diplomatiche britanniche rivelate da WikiLeaks nel 2008 sostenevano che dalla Rivoluzione Islamica del 1979 il regime aveva giustiziato tra i 4000 e i 6000 omosessuali, intesi come gay e lesbiche.
La prigione di Rajai Shahr è anche detta "prigione centrale di Gohardasht", oppure "prigione di Karaj", perchè è situata nella cittadina di Gohardasht, nei pressi della città di Karaj, nella provincia di Alborz.
Iran Human Rights | Article: Four Men Executed for Rape in Rajai Shahr Prison/Five Obtain Extensions | (iranhr.net)
Iran Human Rights | Article: Rajai Shahr Prison Execution Toll Rises to Eight | (iranhr.net)
https://www.jpost.com/middle-east/iran-news/article-710848
https://www.rferl.org/a/iran-secret-executions-human-rights/31923398.html