IRAN - Almeno 50 detenuti politici nei bracci della morte iraniani

IRAN - 50 political prisoners

27 Aprile 2022 :

Almeno 50 detenuti politici nei bracci della morte iraniani
Javanehha pubblica un rapporto con i nomi dei detenuti politici nei bracci della morte iraniani.
Mentre a causa della censura e dell'oppressione che caratterizzano il regime teocratico della Repubblica islamica dell'Iran circolano poche notizie sui prigionieri, in particolare sui prigionieri politici, Javanehha ha raccolto e pubblicato i nomi di 50 prigionieri politici in attesa di esecuzione.
Va detto che a causa della censura in vigore in Iran e dell'impossibilità di informazioni trasparenti e accurate la lista è sicuramente incompleta.
Purtroppo le informazioni che Javanehha può dare non sono precise: in alcuni casi i familiari vengono informalmente accusati ella condanna a morte i un loro congiunto, ma (un esempio è il caso di Abbas e Mohsen Deris) manca un riscontro formale alla condanna.
In altri casi, ad esempio Majed Amouri non è chiaro se la condanna a morte sia stata eseguita o meno, poiché da alcune carceri (tra cui quella di Ahvaz) non trapela quasi nessuna notizia.
Per completare questa lista Javanehha chiede la collaborazione di tutte le famiglie di condannati o di altre persone in possesso di informazioni.
Prigione Centrale di Isfahan, nota come “Dastgerd”.
Sono almeno 7 i detenuti politici che attendono l’esecuzione in questo carcere.
Alla fine dell'inverno del 2020, la 2a sezione del tribunale rivoluzionario di Isfahan ha condannato a morte cinque uomini accusati di aver partecipato ai disordini di piazza, estesi a tutto il paese, del gennaio 2018. Sono:
Hadi Kiani figlio di Sahn-Ali, nato nel 1990, residente a Khomeini City. È stato arrestato il 10 marzo 2019. È stato torturato in isolamento per almeno 40 giorni.
Abbas Mohammadi, nato nel 1991, residente a Khomeini City, padre di due figli. È stato arrestato dalle forze di sicurezza l'11 aprile 2019.
Mehdi Salehi Qaleh Shahrookhi, figlio di Mohammad Rahim, nato nel 1983, residente a Yazdan Shahr, padre di una bambina di circa sette anni.
Mohammad Bastami, figlio di Sharifi, nato nel 1992, residente a Isfahan, sposato, arrestato il 12 marzo 2019.
Majid Nazari Kondari, nato nel 1994, residente nella città di Mal-Khalifeh.
Gli altri due detenuti per motivi politici sono Mohammad Qaedi e Sadeq Mahmoodi, condannati all'impiccagione in pubblico con l'accusa di aver ucciso un agente di polizia, Ehsan Nassiri.
Prigione Centrale di Khorramabad:
Mohammad Keshvari, figlio di Hamid, arrestato per aver partecipato alle proteste del novembre 2019 a Khoramabad. È stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario il 28 giugno 2020.
Prigione Centrale di Sanandaj:
Mohammad Rahimi, 49 anni, di Sanandaj, figlio di Mohammad Saleh, accusato di “Baghi” (insurrezione armata) condannato a morte in quanto appartenente al Kurdistan Free Party (PJAK), e a 35 anni di carcere per concorso in un omicidio.
Carcere Centrale di Urmia:
Almeno 4 prigionieri politici attendono l'esecuzione nel carcere centrale di Urmia.
Mahieddin Ebrahimi, 42 anni, sposato, padre di un bambino disabile, del villaggio di Alkavi a Oshnavieh. È stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario di Urmia, presieduto dal giudice Shaikhlou, con l'accusa di “Baghi” e per l'appartenenza al Partito Democratico del Kurdistan.
Shaker Behroozi, di Urmia, arrestato alla fine dell'inverno del 2019. È stato condannato a morte nell’estate 2020 con l'accusa di "Baghi" e "appartenenza al partito Komleh” (Partito Comunista del del Kurdistan Iraniano). È stato torturato e tenuto in isolamento per più di un anno perché confessasse di aver assassinato un membro dell'IRGC chiamato Mamal Mohammadi.
Firooz Moosa-lou, di Khoy. Il 12 marzo 2022, dopo che il suo caso era rimasto in uno stato di limbo per 32 mesi, Firooz Moosa-Lou è stato condannato a morte con l'accusa di "Moharebeh" per appartenenza a un partito curdo dalla 2a sezione del tribunale rivoluzionario di Urmia.
Hatam Azodmir, 25 anni. Il 18 marzo 2022 è stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario della contea di Khoy con l'accusa di "Baghi" in quanto appartenente al Kurdistan Labor Party (PKK).
Prigione di centrale di Mashhad, nota come prigione Vakil Abad:
Almeno sette prigionieri politici attendono l'esecuzione nella prigione Vakil Abad di Mashhad.
Mohammad Javad Vafaee Thani è stato condannato a morte il 9 gennaio 2022 con l'accusa di "corrotto sulla terra" dalla 4a sezione 4 del tribunale rivoluzionario di Mashhad.
Sei prigionieri politici sunniti confinati nella prigione di Vakil Abad sono stati condannati a morte nel 2019 dalla 1a sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad presieduta dal giudice Mahmoud Davood Abadi. I sei, condannati per "Baghi", sono:
Isa Eid Mohammadi;
Farhad Shakeri;
Abdolhakil Azim Gargij;
Abdolrahman Gargij;
Taj Mohammad Khormali;
Hossein Varasteh Soleimani.
Altri imputati nello stesso processo, tra cui Kajir Saadat, Hamid Rastbala e Mohammad Ali Arayesh, sono già stati giustiziati nel 2021.
Prigione Centrale di Gohardasht, nota come prigione di Rajai Shahr.
Almeno 14 prigionieri politici attendono l'esecuzione nella prigione di Gohardasht, sette dei quali sunniti. La condanna a morte di questi prigionieri, che erano stati arrestati con accuse pretestuose undici anni fa, è stata confermata dalla Sezione 38 della Corte Suprema alla fine dell'estate del 2020. I loro nomi sono:
Anwar Khezri, di Mahabad. era stato arrestato insieme ad altri due cittadini sunniti, Kamran Sheikheh e Khosro Besharat, il 7 dicembre 2009, da agenti di sicurezza ed era stato trasferito al centro di detenzione della direzione del MOIS di Urmia.
Kamrah Sheikheh, nato nel 1984 a Mahabad, era stato arrestato insieme ad altri sei sunniti nel 2009.
Farhad Salimi nato nel 1978, di Saqqez, arrestato l'8 febbraio 2010 da agenti del MOIS.
Qasem Absteh nato nel 1979, originario di Mahabad. È sposato e ha due figli. Seyyed Qasem Absteh era stato arrestato a metà inverno del 2020 e portato nel centro di detenzione della direzione del MOIS di Urmia.
Khosro Besharat era stato arrestato a metà inverno del 2020 dai servizi segreti di Mahabad e portato nel centro di detenzione della direzione del MOIS di Urmia. È stato torturato per un mese in isolamento.
Ayyoob Karimi, arrestato il 7 dicembre 2009 ed interrogato per otto mesi nel centro di detenzione della direzione del MOIS di Urmia.
Davood Abdollahi, sunnita, residente a Mahabad, stato arrestato il 7 dicembre 2009, insieme ad altre sei persone dalle forze di sicurezza con l'accusa di aver assassinato il mullah Abdolkarim Tina a Mahabad. È stato interrogato e torturato per otto mesi.
Nel braccio della morte di Rajai Shahr ci sono anche 7 prigionieri politici curdi, ma su di loro si hanno poche informazioni:
Mohammad Keyvan Karimi;
Farzad Samadi, di Saqqez;
Fraidoon Zakeri Nasab, 29 anni, di Sarpol Zahab, condannato a morte con l'accusa di aver collaborato con gruppi radicali;
Yasin Mahmoodian, di Kermanshah;
Saeed Karimi, di Kermanshah;
Seyyed Shahoo Ebrahimi, di Sanandaj;
Seyyed Jamal Mosavi, di Sanandaj.
Prigione Centrale di Kermanshah, anche nota come prigione di Dizel Abad:
Mehdi Asgharzadeh, di Javanrood, condannato a morte, è rinchiuso nella prigione di Kermanshah.
Prigione Centrale di Shiraz, anche nota come prigione di Adel Abad:
Iman Sabzikar, di Joonaqani, condannato il 5 marzo 2022 dalla 1a sezione del tribunale penale di Fars, presieduta dal giudice Mohsen Rajaeinia, con l’accusa di aver ucciso Ali Akbar Ranjbar, un agente delle SSF (State Security Force).
Prigione centrale di Ahvaz, nota come prigione di Shaiban:
Majed Amouri, figlio di Naji, 23 anni, di etnia Ahvazi, originario di Ramshir. È stato condannato a morte con l'accusa di aver ucciso un agente delle SSF mentre aiutava suo fratello. Le ultime notizie su di lui segnalano che il 3 aprile 2022 era stato portato in isolamento, procedura che di solito precede l’esecuzione. probabilmente è stato giustiziato, ma non se ne ha notizia.
Prigione Centrale di Zahedan:
Almeno 13 prigionieri politici di etnia baluca attendono l'esecuzione nella prigione di Zahedan, ma sui loro casi le informazioni sono molto scarse.
Questi prigionieri politici sono:
Bashir Ahmad Hossein Zehi, 37 anni, di Saravan, condannato a morte e, in un altro processo, a 15 anni di esilio con l'accusa di appartenenza a un gruppo dissidente.
Denzoo Chakeri, 29 anni, figlio di Khalil, originario del Pakistan. È stato arrestato il 16 settembre 2015 e condannato 2 volte a morte e a 10 anni di carcere con l'accusa di appartenenza a gruppi dissidenti, confinato nel reparto 3 della prigione di Zahedan.
Sajjad Baluch, 22 anni, figlio di Hossein, originario del Pakistan. È stato arrestato il 16 settembre 2015, e condannato 2 volte a morte e a 10 anni di carcere con l'accusa di appartenenza a gruppi dissidenti. È detenuto nel reparto 4.
Einollah Qanbar Zehi, 32 anni, di Zahedan, confinato nel reparto 3, condannato a morte e a 25 anni di carcere. È coimputato di Nassrollah Qanbar Zehi e Molavi Nooreddin Kashani. Nooreddin è stato rilasciato dopo il pagamento di una grossa cauzione.
Nassrollah Qanbar Zehi, 29 anni, di Zahedan, confinato nel reparto 3 della prigione di Zahedan, condannato a morte e a 25 anni di carcere.
Molavi Abdolkarim Koohi, 32 anni, residente nel villaggio di Padig a Sarvaz, arrestato il 23 ottobre 2015 a Sarbaz dal MOIS, condannato a morte con l'accusa di appartenenza a gruppi dissidenti.
Molavi Amin Baluchi, 27 anni, residente nel villaggio Padig di Saravan, confinato nel reparto 3, anche lui arrestato il 23 ottobre 2015 dal MOIS a Sarbaz, econdannato a morte con l'accusa di appartenenza a gruppi dissidenti.
Edris Jamshid Zehi, 42 anni, probabilmente di Iranshahr, arrestato alla fine dell'inverno del 2019 con l'accusa di aver ucciso un membro delle forze paramilitari Basij.
Mohammad Karim Barkizaee Akson, residente a Zahedan, condannato a morte e a 15 anni di carcere per appartenenza a gruppi dissidenti.
Mohammad Barahooie Anjomani, di Zahedan, condannato a morte e a 15 anni di carcere per appartenenza a gruppi dissidenti.
Edris Bilrani, residente a Zahedan, di Zahedan, condannato a morte e a 15 anni di carcere per appartenenza a gruppi dissidenti.
Abdolmalek Mir Baluchzehi, 37 anni, residente a Zahedan, arrestato a fine inverno 2010, condannato a morte e all’ergastolo per appartenenza a gruppi dissidenti.
Amanollah Raisi, 39 anni, di Jalak, arrestata dall'IRGC nel 2016 a Khash, con una doppia condanna a morte per l'accusa di appartenenza a gruppi dissidenti.
Ringraziamo Hengaw Human Rights Organization e il sito web di Haalvsh per averci aiutato a compilare questo rapporto per raccogliere i nomi e le informazioni dei prigionieri curdi e baluchi. Ancora una volta Javanehha e il suo centro per i diritti umani di “No to Prison- No to Execution” sollecita le organizzazioni internazionali per i diritti umani, il Parlamento Europeo, la signora Michelle Bachelet, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e il signor Javaid Rehman, Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani in Iran affinché inviino una missione umanitaria investigativa per visitare le carceri iraniane. Nelle carceri disumane del regime iraniano è in gioco la vita dei prigionieri in generale e dei prigionieri politici in particolare.

50 political prisoners await execution in Islamic Republic prisons (javanehha.com)

 

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