18 Giugno 2020 :
Ali Arjangi, che aveva meno di 18 anni al momento del crimine, potrebbe essere giustiziato a breve.
La notizia è stata pubblicata il 17 giugno da IHR, che fa riferimento a “proprie fonti”.
Secondo IHR, Ali Arjangi, nato il 3 febbraio 2000, è stato condannato a morte per un omicidio commesso l'8 maggio 2017, quando il ragazzo aveva quindi 17 anni e 3 mesi. Per altro, l’avvocato del giovane contesta l’imputazione, ritenendo che l’omicidio sia stato commesso “per legittima difesa”. Attualmente Arjangi è detenuto nel braccio della morte della prigione centrale della città di Ardabil.
Arjangi è stato condannato a morte da un tribunale di Ardabil, e la sentenza è stata confermata dalla Corte Suprema. Da ora in poi Ali potrebbe essere giustiziato in qualsiasi momento.
Mentre per tutti i casi di omicidio (tranne la legittima difesa e l’omicidio involontario) in Iran è prevista “in automatico” la pena di morte, quando si tratta di minori una recente modifica dell'articolo 91 del codice penale consente ai giudici di valutare il grado di maturità di un giovane, e considerare una eventuale pena alternativa. Prima dell’adozione, nel maggio 2013, del nuovo codice penale islamico, le ragazze con più di 9 anni e i ragazzi con più di 15 erano considerati “adulti” a tutti gli effetti, anche giudiziari. Dopo la riforma del 2013 però la situazione, per quanto riguarda i minorenni, è cambiata molto poco. Nella pratica corrente, i giovani in Iran vengono tenuti in detenzione fino al compimento della maggiore età, e poi impiccati, confidando che l’aver raggiunto i 18 anni possa tenere a bada alcune delle critiche internazionali.
Le fonti di IHR riferiscono che il ragazzo sia stato mandato per una “perizia” all’istituto di medicina legale, dove avrebbero stabilito che era "mentalmente maturo” al momento del crimine, e quindi punibile come un adulto.
IHR sottolinea ancora una volta che l'articolo 91 del codice penale islamico iraniano rivisto non è sufficiente per fermare le esecuzioni di minori. Le autorità iraniane devono smettere, senza eccezioni, di emettere condanne a morte per minori.
Fino ad ora, nel 2020, dal data base di NtC risulta che siano stati impiccati almeno 4 minorenni (vedi NtC 01/03/2020, 18/04/2020, 21/04/2020, 23/04/2020). Un minorenne è stato anche picchiato a morte dalle guardie carcerarie (vedi NtC 02/04/2020) e, secondo IHR (che però non fornisce altre informazioni utili a individuare il caso) un altro minorenne si sarebbe suicidato un'ora prima della sua esecuzione.
https://iranhr.net/en/articles/4287/