23 Agosto 2005 :
dalla elezione a Presidente di Mahmoud Ahmadinejad, il regime dei mullah ha fatto ricorso a una forsennata ondata di esecuzioni pubbliche e condanne a morte, ha affermato in un comunicato il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI).I media governativi hanno riportato sette sentenze capitali negli ultimi tre giorni. Con ciò, il numero dei prigionieri impiccati in Iran dal 26 giugno 2005, immediatamente dopo la elezione di Ahmadinejad, è stato di 20. Il numero dei condannati a morte nello stesso periodo è salito a 23. Almeno cinque di loro avevano meno di 18 anni al momento dell’esecuzione o quando il reato per cui sono stati condannati ha avuto luogo. Tre erano donne.
Impiccagioni e condanne a morte si sono verificate a Teheran, Karaj (a ovest della capitale), Arak e Isfahan (Iran centrale), Hamedan e Pol-e Dokhtar (ovest) Mashad (nord-est), Salmas e Ardebil (nord-ovest), Kerman e Bandar Abbas (sud) Gonbad-e Kavoos (nord) e Ahwaz (sud-ovest).
Maryam Rajavi, Presidente del CNRI, ha chiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite, all’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti Umani e a tutte le organizzazioni umanitarie internazionali di “condannare questi crimini barbari e intraprendere azioni serie e immediate volte a fermare le esecuzioni”.