24 Settembre 2022 :
31 manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza
Proteste a livello nazionale per Mahsa Amini
Continuano a livello nazionale le proteste scaturite dall'omicidio da parte della polizia di Mahsa Amini in tutto l'Iran. Almeno 31 persone sono state uccise finora, con notizie di arresti diffusi di manifestanti e attivisti per i diritti civili.
Iran Human Rights implora la comunità internazionale di fermare l'uccisione di massa di iraniani con un'azione concreta immediata. Il direttore, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “Il popolo iraniano è sceso in piazza per i suoi diritti fondamentali e la dignità umana, confiscati dai leader della Repubblica islamica da più di quattro decenni. Le loro proteste pacifiche vengono accolte con i proiettili delle autorità. Le condanne e le manifestazioni di preoccupazione non bastano più. La comunità internazionale e chiunque aderisca ai principi dei diritti umani deve ora sostenere le richieste del popolo iraniano”.
Mentre in tutta la nazione fioriscono manifestazioni di protesta per l'omicidio di Mahsa Amini, giunte al 6° giorno, si contano ALMENO 31 vittime uccise dalle forze di sicurezza, e a giudicare dalle immagini pubblicate sui social media, anche molti feriti.
Le proteste hanno avuto luogo in più di 30 città grandi e piccole, tra cui Teheran, Mashhad, Tabriz, Bandar Abbas, Kermanshah, Hamedan e Sanandaj.
Al momento, giunge notizia che le vittime siano, geograficamente, così distribuite: Divandareh: 1; Saqez: 1; Dehgalan: 1; Mahabad: 1; Urmia: 1; Karaj: 1; Piranshahr: 1; Kermanshah: 1; Osnavieh: 1; Ghouchan: 1; Tabriz: 1; Babol: 6; Bandar Anzali: 1; Amol: 11; Ilam: 1
Una fonte ha detto a Iran Human Rights che ad Amol: “La scorsa notte undici manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. Inoltre, circa 60 uomini e sei donne sono stati arrestati e portati nella prigione locale. Le proteste ad Amol sono iniziate alle 19:00 e sono proseguite fino a notte fonda in piazza 17 Shahrivar”.
Per quanto riguarda teheran, fonti ci hanno riferito: “70 donne sono state portate nella prigione di Qarchak la scorsa notte. Altre 100 donne sono state portate dopo l'una di notte. Questi 100 manifestanti sono stati portati nella prigione di Qarchak dopo aver trascorso due giorni in varie caserme, dove sono stati tutti picchiati brutalmente, alcuni con braccia e gambe rotte”.
Internet è stato severamente limitato in tutto l'Iran da ieri sera, inclusi Instagram e WhatsApp che sono due delle piattaforme utilizzate per ottenere notizie dall'Iran.
“Netblocks” considera che queste siano le restrizioni Internet più severe dalle proteste nazionale del novembre 2019. Le restrizioni su Internet possono essere il preludio a una violenta repressione. Nel novembre 2019, centinaia (1500 secondo alcuni rapporti) sono stati brutalmente uccisi nelle città dell'Iran.
Mahsa Amini era una ragazza di 22 anni di Saqqez (Kurdistan) che si era recata a Teheran con la sua famiglia per visitare i parenti, quando, il 14 settembre, è stata arrestata dagli agenti della Polizia Morale il 14 settembre. Poco dopo è svenuta alla stazione di polizia di Vozara ed è andata in coma. Secondo dei testimoni, Mahsa è stata picchiata dagli agenti sia al momento dell’arresto, sia sul firgone che l’ha portata via, sia alla stazione di polizia. È stata ufficialmente dichiarata morta all'ospedale di Kasra il 16 settembre.
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